Domande frequenti

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INFORMAZIONI GENERALI

  • Che cos’è un Convegno Ecclesiale Nazionale?

Dopo il Concilio Vaticano II la chiesa italiana ha inaugurato questi appuntamenti di incontro, confronto, verifica e rilancio del proprio cammino. Con cadenza decennale, i vescovi e le diocesi, rappresentate dai delegati incaricati, si sono ritrovati per lavorare insieme, attraverso relazioni in assemblea plenaria e gruppi di lavoro, su un tema scelto di volta in volta sulla base delle questioni sociali e culturali sentite come più urgenti e in sintonia con gli Orientamenti pastorali per il decennio in cui il convegno si collocava. La visita del Papa ha da sempre costituito un momento fondamentale dei diversi convegni ecclesiali.

  • Quello che si tiene a Firenze sarà il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale. Quali sono stati gli altri?

Ecco i temi e le città che hanno ospitato i precedenti quattro convegni ecclesiali nazionali: Evangelizzazione e promozione umana (Roma 1976), Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini (Loreto 1985), Il Vangelo della carità per una nuova società in Italia (Palermo 1995) e Testimoni di Gesù Risorto speranza del mondo (Verona 2006). Temi, relazioni e video relativi ai convegni passati si trovano sul sito nella sezione Storia.

  • A chi è rivolto il Convegno?

Il Convegno è rivolto a tutta la chiesa italiana, anche se fisicamente la partecipazione è riservata ai delegati, che comunque dall’anno precedente al convegno sono mobilitati per coinvolgere il più ampio numero di persone possibile nelle rispettive diocesi e raccogliere riflessioni, domande, proposte da portare come contributo ai lavori durante il convegno. Ma oggi più che mai è necessario da una parte ‘uscire’ verso chi non si riconosce pienamente, o non si riconosce affatto, nel cammino della chiesa: i tiepidi e i lontani. Dall’altra fare in mondo che la riflessione all’interno della chiesa possa portare un contributo al più ampio dibattito sociale e culturale del tempo in cui si colloca. Dall’altra ancora, fare in modo che anche chi non può fisicamente partecipare al convegno possa sentirsi coinvolto, in cammino e in dialogo. Oggi il web consente questa uscita e questa inclusione, e il sito vuole essere un luogo che facilita questi processi virtuosi e importanti per la chiesa di oggi.

  • Chi sono gli organizzatori del Convegno?

Il Convegno è organizzato da un Consiglio di presidenza, composto da 5 persone: S.E. Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torno, è il presidente del Comitato preparatorio; accanto a lui i tre vicepresidenti, ciascuno per una area del Paese: per il Nord, S.E. Mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio; per il Centro, S.E. Mons. Mansueto Bianchi, assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana; per il Sud Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale; infine il Segretario della CEI, S.E. Mons. Nunzio Galantino.

Quindi è stata costituita una Giunta composta da un nucleo ristretto di rappresentanti e infine un Comitato nazionale allargato: tutti organismi che stanno lavorando da quasi due anni, incontrandosi a scadenza mensile la Giunta, bimestrale il comitato. I membri del comitato sono il nodo di congiunzione con le diocesi, e in particolare il Vescovo di ogni diocesi, sentiti anche gli altri membri, decide, sulla base di criteri di rappresentatività stabiliti in Giunta, quali delegati nominare. Il numero dipende dalla grandezza delle diocesi; i criteri mirano a comporre delegazioni equilibrate per distribuzione di fasce di età, maschi e femmine, religiosi e laici, persone che operano a diversi livelli e in diversi ambiti della vita ecclesiale.

  • Dove si svolge il Convegno e qual è il programma?

Il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale si svolgerà alla “Fortezza da Basso”, in viale Filippo Strozzi 1 a Firenze. La Fortezza dista poche centinaia di metri dalla Stazione ferroviaria Firenze Santa Maria Novella.Il programma del Convegno sarà reso noto in questa pagina appena definito in tutti i suoi aspetti.

  • Come si fa a partecipare al Convegno? 

Al Convegno parteciperanno fisicamente i delegati delle diocesi e delle aggregazioni laicali, ma tutto il cammino di preparazione, realizzazione e continuazione dei lavori è stato pensato in modo “sinodale”, e gli ambienti offerti dalle tecnologie digitali rappresentano proprio il luogo che consente questa partecipazione allargata. La partecipazione al Convegno è già iniziata, peraltro, con la risposta all’Invito da parte di diocesi, movimenti e associazioni che hanno inviato esperienze e riflessioni sulla base delle quali è stata stesa la Traccia di lavoro. Un altro ambito di partecipazione è stata la scelta del logo, avvenuta attraverso un concorso online. Inoltre nuove occasioni di partecipazione stanno di volta in volta lanciate: per ora segnaliamo A te la parola, un vocabolario collettivo per arricchire in modo partecipativo la rubrica Parole dell’umano. Durante il percorso di avvicinamento al Convegno verranno lanciate altre iniziative social.

  • Come posso contattare gli organizzatori?

Per rivolgere richieste al Comitato preparatorio si può scrivere all’indirizzo di posta elettronica firenze2015@chiesacattolica.it.


IL TEMA

  • Che cosa significa “Umanesimo”. E “Nuovo umanesimo”?

L’umanesimo segna il passaggio dal Medioevo alla Modernità, quando l’uomo è posto al centro del creato, capace di usare la ragione e sviluppare la tecnica, ma anche di eccellere nelle arti e di rinnovare la tradizione: misura di tutte le cose, come il disegno di Leonardo, l’uomo vitruviano esprime in modo emblematico. Ma oggi l’umanesimo rischia di diventare ostaggio della tecnica, che con lo scopo di superare i limiti e aumentare le possibilità umane prende il sopravvento sulla nostra capacità di orientarne il senso: ormai si parla di “post-umano”, che rischia di diventare disumano. L’uomo prodotto della tecnica anziché la tecnica prodotto dell’uomo.

Cosa significa allora essere umani nell’era della realtà aumentata dalla tecnica? Che spazio c’è per coltivare la nostra umanità e salvaguardare la dignità di tutti gli esseri umani in un mondo governato da un’economia sempre più autoreferenziale? È oggi necessario, a partire dalle sfide del presente e dalle grandi opportunità che ci sono offerte, ma anche dai rischi, dalle sacche crescenti di ingiustizia, dalle spinte disumanizzanti che vengono da una tecnica guidata solo dall’economia, da una politica troppo legata agli interessi economici e persino dalle religioni, quando strumentalizzate a fini politici per ripensare, insieme, cosa significa essere umani.

E si può farlo a partire da ciò che già esiste, dai tanti segni di umanità che sono anche semi di speranza, piccoli a volte, ma tenaci: il “nuovo umanesimo” deve essere capace di Illuminare i luoghi di resistenza dell’umano, sostenerli, raccontarli, dare loro voce perché possano offrire la testimonianza contagiosa che un diverso modo di essere umani è possibile.

  • Cosa c’entra Gesù Cristo con l’Umanesimo?

La novità radicale del cattolicesimo è il Dio che si fa uomo. In un mondo dove l’uomo vuole farsi Dio, con gli effetti disumanizzanti che sono sotto gli occhi di tutti, la figura di Gesù diventa il punto di riferimento per un diverso racconto dell’umano: una diversa pienezza, che non è onnipotenza, ma riconoscimento di essere figli, e dunque a immagine del Padre e fratelli tra noi.

  • Cosa si intende con “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”?

Il “nuovo umanesimo” di Firenze, come scrive S.E. Mons. Cesare Nosiglia nell’introduzione alla Traccia «ha le sue radici prima di tutto nei nostri cuori, nell’esperienza contagiosa di Gesù Cristo che riusciamo a vivere insieme». Non si tratta, quindi, di disegnare in astratto un elenco di caratteristiche: per questo si è scelto di partire proprio dalle testimonianze di diocesi, movimenti, associazioni che sono esperienza vissuta della fede cristiana, e che si sono tradotte in spazi di «vita buona del Vangelo» per la società intera.

“Nuovo umanesimo” non significa un modello monolitico, né un dover essere. Umanesimo è un termine che si declina al plurale, e l’umanesimo nuovo in Cristo è un umanesimo sfaccettato e ricco di sfumature dove solo dall’insieme dei volti concreti, di bambini e anziani, di persone serene o sofferenti, di cittadini italiani e di immigrati venuti da lontano, emerge la bellezza del volto di Gesù. L’umanesimo in Gesù Cristo, che non ha paura della fragilità ma la accoglie e si lascia educare da essa è fonte di novità e annuncio di speranza e libertà nuova per tutti.

  • Esiste un testo di riferimento che spieghi il tema e i contenuti del Convegno? 

Il testo di riferimento è la Traccia. La Traccia non è un “documento”, né una lettera pastorale: piuttosto, un testo aperto, che vuole stimolare un coinvolgimento diffuso verso il Convegno, arrivando per quanto possibile a tutte le realtà delle nostre Chiese locali. I destinatari sono gli operatori pastorali – dai sacerdoti, diaconi, consacrati e consacrate, ai formatori e responsabili di movimenti, associazioni e gruppi, ai Consigli pastorali, Facoltà teologiche, Istituti di Scienze religiose, ai delegati al Convegno – tutte quelle persone che nelle comunità cristiane svolgono un compito educativo e formativo nei diversi ambiti della pastorale.

  • Cosa sono le «cinque vie» di cui si sente parlare a proposito del Convegno? 

Nella Evangelii Gaudium Papa Francesco invita a un nuovo dinamismo della chiesa, a mettersi in cammino, e usa molto le forme verbali, che esprimono bene l’idea dei processi, delle iniziative da prendere in prima persona (per esempio al n. 24: «prendere l’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare e festeggiare»). Per questo si è pensato che le piste di lavoro del convegno di Firenze, si debbano riferire a movimenti da intraprendere, a vie che vanno imboccate per coltivare la nostra umanità e testimoniarla, più che a dichiarazioni di intenti su cosa ‘deve’ essere l”uomo. In un mondo dove si rischia il disorientamento, dove le mappe che conosciamo bene non sempre ci aiutano ad affrontare le nuove sfide, è necessario camminare insieme, aiutandoci e sostenendoci. E poiché Papa Francesco insiste molto sulla necessità missionaria, sull’uscita, “uscire” è proprio il primo di questi movimenti, la prima via di umanizzazìone, senza la quale le altre non possono essere intraprese. «Chi non si mette in cammino non trova il volto di Dio», ha detto Papa Francesco in una delle sue omelie a Santa Marta. Da questo movimento, in uscita ma alimentati dalla parola di Gesù e dall’amicizia con lui, gli altri movimenti: annunciare (con le parole ma anche i gesti, e soprattutto la testimonianza, il “parlare con la vita”); abitare (che non è occupare spazi, ma offrire segni capaci di comunicare la bellezza dell’umano e di illuminare tutti gli ambiti in cui quotidianamente ci troviamo a vivere); educare (che non è imbottire di nozioni e precetti, ma favorire il movimento di “uscita” dai luoghi comuni e di ricerca della verità che è vita piena) e trasfigurare: perché la grazia arriva laddove il nostro limite non riesce, se le lasciamo spazio.

  • Esistono dei sussidi che possono essere usati per diffondere il tema del Convegno nella mia comunità? 

Sì, nella sezione Strumenti sono reperibili diversi sussidi preparati dalle stesse diocesi che aiutano le comunità a prepararsi al Convegno. Nel periodo di avvicinamento al Convegno verranno offerti anche guide per la realizzazione di progetti specifici nelle scuole e nei gruppi di catechesi ad uso di insegnanti, catechisti e animatori della pastorale giovanile.


IL SITO

  • Di che cosa si parla in questo sito? 

Il sito vuole essere un grande ipertesto che offre materiali di preparazione e approfondimento per il cammino verso Firenze, ma anche un luogo per condividere questo cammino e tutte le esperienze che ci aiutano a comprendere la bellezza dell’umano. Quindi alla domanda “di cosa si parla” rispondiamo: “di cosa significa essere umani in un mondo dove sono tanti i segni di disumanità” e “del perché pensiamo che metterci sulla via di Gesù ci renda più umani”. Ma la domanda è anche “chi parla in questo sito?”, e la risposta è “tutti”! Tutti coloro che vogliono dare un contributo positivo a questo cammino. Perché «la fede vede nella misura in cui cammina» (Lumen Fidei 9).

  • È possibile inviare un proprio contributo per le sezioni e le rubriche di questo sito? 

Certamente, utilizzando l’indirizzo di posta elettronica della redazione (redazione@firenze2015.it) e specificando qual è la sezione cui si desidera contribuire.

  • Sono un rappresentante diocesano: come posso inviare il contributo della mia diocesi?

I materiali e la documentazione che scaturisce dalle iniziative organizzate dalle diocesi in preparazione al Convegno sono pubblicati nella sezione Contributi. È possibile segnalare iniziative e inviare materiali in qualsiasi momento scrivendo alla redazione (redazione@firenze2015.it).

  • Possono contribuire anche le associazioni, i movimenti, le aggregazioni laicali?

Certamente. Le esperienze e i racconti di “umanesimo vissuto” inviate dalle associazioni, i movimenti e le aggregazioni laicali sono consultabili, come quelli inviati dalle diocesi, nella mappa interattiva o tramite il menu (in ordine alfabetico) nella home page del sito.

  • Possono contribuire anche le Facoltà teologiche, gli Istituti religiosi, gli Ordini religiosi?

Si, alcuni lo hanno già fatto, come si può vedere nelle sezioni Esperienze e Contributi.

  • Quale significato ha il logo del Convegno?

Innanzitutto un significato di partecipazione, che è il metodo con il quale il logo è stato scelto: camminare verso Firenze, per domandarci cosa vuol dire essere umani oggi, alla luce di quanto Gesù ci ha insegnato sull’umano significa anche cercare di dare una veste grafica a questa ricerca, per renderla chiara e comunicabile. Uno sguardo alle proposte pervenute (raccolte in questa Galleria) rivela più di molte parole!

Un significato importante è poi quello del movimento: l’umano in Gesù non è un modello statico e astratto, da replicare, ma un mettersi in cammino dietro di lui, per comprendere e fare nostra, sempre più in profondità e lasciandoci trasformare, la verità che ci ha annunciato: la buona notizia di una vita piena e salvata. Per questo, come si può vedere nell’animazione del logo, punto di partenza del cammino è la croce, e solo convergendo verso di essa possiamo trovare l’energia e la direzione per la nostra ‘uscita’ lungo le vie di umanizzazione che la traccia suggerisce: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare.

  • Esiste un inno ufficiale del Convegno?

Si, si intitola Cristo, Maestro di umanità ed �� musicato da Mons. Marco Frisina su un testo di suor Anna Maria Galliano. In questa pagina è possibile ascoltare (e scaricare) l’inno in formato mp3. Sono disponibili anche il testo e lo spartito musicale per organo e voci.

  • Quali sono i social network ufficiali del Convegno?

Fra le novità del 5° Convegno Ecclesiale Nazionale sul fronte comunicativo vi è l’attivazione di spazi di condivisione e di scambio online, proposti al fine di consentire un’ampia partecipazione e di supportare la circolazione di informazioni e di opinioni in vista dell’evento. Oltre al sito www.firenze2015.it, sul quale è possibile inserire i propri commenti, sono disponibili la pagina Facebook, un account Twitter e un canale YouTube. Attraverso questi canali potrai prendere parte a molte iniziative che richiedono anche il tuo contributo!