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L’umanità del prete, testimone della nuova umanità in Cristo, per un nuovo umanesimo

Frascati • 23-29 agosto 2015

Dal 23-29 agosto 2015 alla Villa Campitelli di Frascati è in programma il XXIII Incontro Estivo per Seminaristi. L’incontro, rivolto ai seminaristi maggiori italiani, è promosso da Iniziative Culturali Sacerdotali, che nasce dal comune impegno di sacerdoti della Prelatura dell’Opus Dei e di varie diocesi italiane per promuovere momenti di studio e di aggiornamento pastorale.

Quest’anno, in vista del 5° Convegno Ecclesiale Nazionale, l’Incontro intende contribuire a far crescere nei candidati al sacerdozio la consapevolezza che la vocazione al presbiterato comporta una chiamata a maturare secondo l’umanità nuova che è in Cristo. Durante la settimana sono previste relazioni di esponenti dell’Episcopato, Rettori o educatori di Seminari diocesani, docenti di Facoltà teologiche, esperti dei diversi ambiti pastorali. Inoltre momenti di condivisione fraterna, con visite guidate a monumenti significativi della storia religiosa e artistica di Roma.

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8 Commenti a “L’umanità del prete, testimone della nuova umanità in Cristo, per un nuovo umanesimo”

  1. Stefania
    il

    Che peccato: nessuna traccia in questo grande incontro di seminaristi delle raccomandazioni scaturite dalle riflessioni del Sinodo sulla Famiglia.
    Dall’Instrumentum laboris 2015:
    La formazione dei futuri presbiteri
    87. (37) È stata ripetutamente richiamata la necessità di un radicale rinnovamento della prassi pastorale alla luce del Vangelo della famiglia…. si è più volte insistito sul rinnovamento della formazione dei presbiteri, dei diaconi, dei catechisti …mediante un maggiore coinvolgimento delle stesse famiglie.
    88. La famiglia d’origine è il grembo della vocazione sacerdotale, che si nutre della sua
    testimonianza. È ampiamente percepito un crescente bisogno di includere le famiglie, in particolare la presenza femminile, nella formazione sacerdotale…
    La sensibilità femminile, finora esclusa (o quasi) dai seminari, può essere di grande aiuto alla formazione umana dei sacerdoti: è ora di rinnovare, arricchendolo, il “bagaglio umano” dei preti! A quando la presa di coscienza nei seminari?
    La mamma di un ex-seminarista

  2. Silvana
    il

    Il Parroco ha la grande missione di Padre di tutta la comunità con accompagnamento nella crescita della persona. Questo si può fare guardando alle necessità spirituali in ambito famigliare e sociale.

  3. carlo brizzi
    il

    Sono Carlo Brizzi seminarista della diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello, per due anni consecutivi ho partecipato agli incontri estivi per seminaristi, e con rammarico quest’anno, non potrò essere presente.
    Un’esperienza che consiglio vivamente è un momento di si di formazione, alta formazione, vista la levatura dei relatori che ogni anno vengono scelti, e per la cura delle tematiche proposte sempre attente alle esigenze del “uomo sacerdote”.
    Ma è anche una bella esperienza di comunione perchè per tre giorni si ha il tempo di conoscere e confrontarsi con altri seminaristi di ogni parte d’Italia!
    Un caro saluto agli organizzatori e grazie per il bel servizio che date alla chiesa!
    Spero di essere dei vostri il prossimo anno
    Carlo Brizzi

  4. Vincenzo
    il

    Il ruolo della donna nella formazione del presbitero è fondamentale, infatti i seminari non sono più i luoghi chiusi di una volta ma molto spesso la formazione avviene nelle parrocchie dove la presenza femminile è massiccia, sfido chiunque a negarlo e in ogni caso anche con la famiglia il rapporto permane….insomma non si vive più da segregati anzi sempre più la formazione umana la riceviamo in un ambito diverso dal seminario e quindi l’umanità del futuro sacerdote non può che uscirne sempre più arricchita. Ben vengano questi convegni dove vi sono momenti di condivisione, amicizia e soprattutto formazione che rafforzano la scelta e fanno sentire i candidati al sacerdozio sempre meno soli nella scelta e soprattutto accompagnati nel cammino da sacerdoti e Vescovi, testimoni autentici di una vocazione difficile ma sicuramente straordinaria e affascinante perché chiama a sentirsi messaggeri del Cielo laddove spesso la materialità prevale!

  5. Marco
    il

    Un evento che, per esperienza già fatta e consolidata, posso definire molto arricchente. Credo che il tema dell’incontro di quest’anno non escluda richiami alla vita familiare, argomento che soggiace a tutto il discorso ”sull’umanità del prete”….

  6. Francesco
    il

    L’esperienza che la Prelatura propone, è, a mio parere, un’appendice al cammino formativo che si compie durante l’anno. È una grande occasione da non perdere: sono giorni di conoscenza, fraternità e approfondimento di quei “temi scelti” che sono -al giorno d’oggi- prioritari nella formazione dei futuri presbiteri. Partire dall’umanità del Verbo, affinché la nostra si trasfiguri e assimili alla Sua. La necessità di soffermarsi su questo tema a livello ecclesiale è sintomo di quanto la Chiesa cammini e vuol migliorare il suo percorso su quelle vie inaugurate dalla Lumen Gentium e dalla Gaudium et spes.
    La cosa bella di questa iniziativa è la tavola rotonda con i formatori di diversi seminari: oltre all’approfondimento teologico, questo è un momento di confronto e di scambio sull’ esperienze formative.
    Una tematica come questa non può essere trascurata, la formazione umana di un giovane che si appresta a conformare la propria vita a Cristo è necessaria. Non si può costruire su delle fondamenta fragili, su un terreno argilloso.
    Buon lavoro ai partecipanti, ai carissimi sacerdoti della Prelatura, sempre affettuosi e disponibili.
    Francesco Tenna

  7. Don Francesco
    il

    In perfetta consonanza con quello che la Chiesa italiana sta vivendo in vista del prossimo convegno ecclesiale nazionale, ancora una volta lCS offre una sosta di riflessione e fraternità di alto profilo culturale e spirituale.
    Da ex-partecipante a questo evento, esprimo il mio rammarico per non essere presente. Da prete e da formatore di preti, mi accorgo quanto spazio si debba riservare alla formazione umana. Forse il tasto più delicato, dopo la formazione spirituale; o meglio, non si dà autentica l’una senza l’altra.
    Auguri e buon lavoro!
    Don Francesco Gioia

  8. Stefania
    il

    Anche questa sessione (ottobre 2015) del Sinodo sulla Famiglia insiste:
    “…Più consensi, almeno a livello informale, sulla proposta di aprire le porte al genio femminile nell’ambito della formazione. E di farlo con più coraggio. Anche nei Seminari – è stato detto – potrebbe essere utile poter contare sulla presenza di esperte qualificate nelle équipe educative. Psicologhe o pedagogiste, ma anche teologhe, potrebbero avere la funzione preziosa di umanizzare ambienti spesso contrassegnati da una monolitica presenza maschile. Perché la bellezza della reciprocità può diventare una risorsa anche per i futuri sacerdoti.” (Diario del Sinodo di Luciano Moia – Avvenire 11/10/2015)

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