dal territorio

Essere umani? Lo diciamo con un video-selfie 

dal Collegio San Carlo • Milano

Cosa significa oggi essere umani? Amare la propria famiglia, coltivare le passioni, condividere gioie e dolori, esprimere le proprie emozioni, avere coraggio, superare i pregiudizi, andare oltre gli istinti, avvicinarsi concretamente al prossimo, essere generosi e solidali, ringraziare e sorridere, sbagliare e avere la possibilità di riscattarsi, prendersi cura del creato, apprezzare l’arte «per cogliere il vero significato del bene», ricercare la felicità e la libertà.

Sembrerebbero risposte scontate se a darle non fossero gli studenti 17enni della 3A classico del Collegio San Carlo di Milano, i primi a inviare alla redazione di Firenze 2015 i risultati del progetto #EssereUmani dedicato alle scuole. Si tratta di alcuni video, già visionabili sul canale YouTube ufficiale, realizzati autonomamente dagli studenti dopo aver approfondito con il loro insegnante di lettere e di religione, Massimo Tallarini, il tema del ‘nuovo umanesimo’ a partire dalla letteratura italiana, dal Vangelo e dalla Traccia di riflessione per il cammino verso Firenze. I risultati sono tutti interessanti, e non solo dal punto di vista del contenuto. Se alcuni studenti hanno scelto di realizzare dei semplici ‘video-selfie’ ponendosi di fronte al proprio smartphone, altri hanno prodotto veri e propri video di montaggio assemblando fotografie, video, musica e titoli. Dunque un’opportunità anzitutto per esprimersi e riflettere attorno alla propria umanità, sempre aperta all’umanità del prossimo («Il senso di umanità – si ricorda in un video – è il più stretto vincolo tra gli uomini»), ma anche per dare spazio alla creatività e trasformare l’attività didattica in un laboratorio di sperimentazione dei linguaggi mediali. Un modoper coniugare produttivamente educazione e comunicazione.

È possibile aderire all’iniziativa sino all’inizio del prossimo anno scolastico. Descrizione e sussidi sono disponibili alla pagina www.firenze2015.it/essereumani.

Adriano D’Aloia
da Avvenire, 7 giugno 2015

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