contributi

Abitare: un focolare di speranza

dalla Diocesi di Oristano

A Oristano giovani protagonisti dell’evento Una meraviglia di sorprese

Gli studenti del Liceo Classico cittadino “S.A. De Castro”, con il cuore e la mente, hanno dato gambe e volto all’idea lanciata dall’associazione Soroptimist e fatta propria dall’Arcivescovo Mons. Ignazio Sanna e dal loro Dirigente scolastico Peppino Tilocca.

Coraggio e creatività hanno permesso di andare oltre le parole e creato reali e tangibili alleanze tra ragazzi e adulti senza le quali le istituzioni rimarrebbero sterili e anonime.

Sintonia ed empatia hanno permesso di esplorare una strada nuova per restituire al territorio un pezzo di storia e farsi travolgere dalla bellezza di alcuni dei più preziosi tesori custoditi negli archivi del liceo classico, in quello storico comunale e del Seminario diocesano, per essere conosciuti e ammirati da tutti coloro che ne visiteranno la mostra (dal 23 novembre 2015 al 15 gennaio 2016), principalmente gli studenti frequentanti tutti gli altri istituti scolastici di ogni ordine e grado della città e della provincia a cui quelli del De Castro faranno da accompagnatori e da guida.

Il Museo diocesano, come uno scrigno da scoprire, offre una ricca e interessante esposizione di volumi antichi (tra questi una cinquecentina della Carta de Logu – l’antico codice di leggi redatto da Eleonora d’Arborea –, un dizionario in otto lingue del 1662 e un’edizione dell’Encyclopédie) insieme a una preziosa collezione di minerali, una serie di strumenti di laboratorio dei primi del Novecento, reperti archeologici e monete di età punica e romana, una galleria di animali imbalsamati.

Il piccolo e simbolico contributo in denaro richiesto come biglietto della mostra sarà destinato al progetto, già precedentemente avviato, di recupero funzionale di una delle “cumbessias”, le tradizionali case dei novenanti poste attorno al Santuario della Madonna del Rimedio (Oristano), per accogliere i familiari dei malati, ricoverati nel vicino Centro di eccellenza di Cura e Riabilitazione “Santa Maria Bambina”.

Una Chiesa e una comunità che continua ad abitare il territorio, gomito a gomito, con le persone più fragili verso le quali i giovani, messi alla prova, sono pronti “a fare un falò dei loro divani”, disponibili a immergersi in “un cammino che precede, supera e accoglie con sollecitudine anche le loro inquietudini”.

Lascia un commento

You must be logged in to post a comment.