contributi, creazione dell'umano

Sviluppo umano integrale e custodia del creato: educare i giovani alla vita buona del creato

a cura di Pierluigi Malavasi e Caterina Calabria

La possibilità etico-morale di vivere bene, con e per l’altro, all’interno di istituzioni giuste è legata all’apertura educativa che contraddistingue l’esserci umano. In questa prospettiva il rispetto per l’ambiente, dono di Dio a tutta la comunità umana, ha da essere stimato come un “valore” connesso con l’idea di formazione, prima di rappresentare un atteggiamento pragmatico suggerito dalla gravità del degrado. Questa coscienza intenzionale deve condurre a elaborare un modo di essere nel mondo, in cui la crisi ecologica assume il significato di opportunità di discernimento verso un’educazione consapevole a stili di vita improntati alla sobrietà e alla solidarietà.

L’educazione al rispetto e al saggio utilizzo dei beni ambientali può configurarsi come un orientamento alla vita buona, con il suo ricentramento in senso filiale, fraterno e cosmico, e come educazione alla fiducia nella bontà della vita e alla pace. La sensibilità ambientale rientra tra i valori proposti per la convivenza umana e per la vivificazione delle espressioni culturali, del mondo economico, delle istituzioni sociali e politiche; coinvolge la sfera etica, l’esercizio di diritti e adempimento di doveri, la “comunicazione di conoscenze alla luce del vero” inteso “come nobile comune godimento del bello in tutte le sue legittime espressioni” .

L’appello dei pontefici designa la rilevanza dell’educazione, proponendo come obiettivo, oltre alla necessaria trasmissione di nozioni tecnico-scientifiche, una più ampia “responsabilità ecologica”, basata sul rispetto dell’uomo e dei suoi diritti e doveri fondamentali. Solo così l’impegno per l’ambiente può diventare veramente educazione e costruzione della pace.

In una congiuntura storica ricca di mutamenti, coniugare competitività e coesione sociale, progresso tecnologico e sviluppo economico sono sfide che aprono a nuove vie per la progettazione pedagogica. L’università ha da promuovere una coscienza educativa aperta alla possibilità di concepire una cultura orientata al rispetto della tutela della Terra. Ma non si potrà alimentare la vita se non si assumerà il compito di educare ed educarsi a una rinnovata concezione antropologica, a un’ecologia umana prima che ambientale. Per generare futuro è necessario promuovere una cultura della vita a partire dal riconoscimento del valore dell’educazione, coltivando la speranza e custodendo l’umanità e il creato nella sfida comune di dar voce all’energia per la vita. Educare appare sempre più difficile, ma resta il modo più alto per continuare a generare e dare la vita.

Questo contributo, intitolato Sviluppo umano integrale e custodia del creato: educare i giovani alla vita buona del creato, fa parte dei materiali offerti nell’ambito della Libera iniziativa d’ateneo per la cultura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. La riflessione tiene conto delle sensibilità espresse dai partecipanti al gruppo di lavoro costituitosi nell’ambito dell’Iniziativa e di alcuni docenti del comitato di gestione di Alta Scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica.


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