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L’ecumenismo per un nuovo umanesimo

dalla Commissione ecumenismo della Conferenza Episcopale Pugliese

“Comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. “ Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti”. (Ef 4,2-6)

Delegati per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso delle 19 Diocesi pugliesi, nonché membri della Commissione per l’Ecumenismo e il Dialogo della Conferenza Episcopale Pugliese, ci siamo riuniti il 27 aprile 2015 ultimo scorso sotto la presidenza di S.E. Rev.ma mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani, Barletta, Bisceglie, nonché delegato della CEP per l’ecumenismo e il dialogo in Puglia, presso il Pontificio Seminario Regionale di Molfetta (Bari) per riflettere attentamente sulla tematica del V Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze.

Queste le osservazioni emerse e condivise da tutti:

In un’Italia ormai pluriculturale, pluriconfessionale e plurireligiosa, il nuovo umanesimo, realizzato dal mistero pasquale di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, esige innanzitutto conversione sia personale che ecclesiale. Nella condivisione dell’unica vita battesimale, che ci fa tutti figli di Dio e membri di una sola Chiesa, ci si impegnerà a superare tutti gli ostacolo che impediscono la celebrazione comune dell’Eucarestia.

È necessario che nei cammini catechetici si maturi la consapevolezza che ciò che unisce supera ciò che divide. Perseverando nell’ascolto reciproco, in attenzione fraterna alle necessità di ognuno, ci si educherà a portare l’uno i pesi dell’altro nello spirito del rispetto della comune dignità umana e nella creazione di una mutua fiducia. I rapporti improntati reciprocamente all’onestà, alla franchezza, e alla correttezza condurranno senza dubbio ad una più profonda e reciproca conoscenza e stima, oltre che a considerare e ad accogliere le diversità, come ricchezza e non come pericolo.

Si progredirà nella testimonianza comune al Vangelo che il Signore si aspetta da noi, cercando nuove strade che conducano, nella fedeltà allo Spirito, a ricevere il dono visibile dell’unità, mediante un lavoro comune per la riconciliazione, per la giustizia, per la pace, per la vita e per la salvaguardia del creato.

Nel raggiungimento di questi obiettivi, noi confidiamo nello Spirito di Dio “che viene in aiuto alla nostra debolezza” (Rm 8,26), certi che “niente e nessuno ci potrà strappare da quell’amore che Dio ci ha rivelato in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rm 8,39).

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