rassegna stampa

Bagnasco: il Papa ci chiede di essere lievito della società

di Giacomo Gambassi

La Chiesa italiana «vuole raccogliere fino in fondo le indicazioni di papa Francesco» proposte a Firenze. E non lascerà «cadere nulla di quello che ci ha detto». L’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, visita la sala stampa del Convegno ecclesiale nazionale che vede accreditati oltre mille giornalisti. E spiega che «ora inizia un cammino». Con lui anche il segretario generale della Cei, il vescovo Nunzio Galantino, che aggiunge: «La presenza del Pontefice ci rafforza e ci aiuta a superare le difficoltà».

Ai microfoni di Radio Vaticana, Bagnasco sottolinea che il Papa «venendo al nostro Convegno ecclesiale ha mostrato il suo grande affetto e la sua grande vicinanza» alla Chiesa italiana. E osserva che Bergoglio è stato «molto chiaro» nell’indicare l’Evangelii gaudium come traccia pastorale per i prossimi anni. Non solo. Secondo il porporato, Francesco ha invitato i «cristiani, come cittadini» a «non ritirarsi nelle comunità, possiamo dire banalmente in sacrestia» e a «uscire fuori con coraggio, umiltà, senso di ascolto, dedizione e servizio per rinnovare dall’interno la politica, la cultura, la società». Del resto, ricorda Bagnasco, «la partecipazione sia alla vita della Chiesa, sia alla vita sociale del Paese è un tema molto caro al Papa che lo ha rilanciato a Firenze». Adesso la sfida è quella di essere «lievito nei diversi ambiti del lavoro, dei poveri, degli ultimi, delle persone più fragili e deboli; ma anche della cultura» perché, se si dimentica il pensiero, «la società non avrà i fondamenti per diventare più umana». Intervenendo ieri ai lavori del Convegno, il vescovo Galantino chiede di non concentrarsi sulle «lamentale» ma di guardare al futuro. La Chiesa può offrire «un grande contributo» per far uscire l’Italia dalla crisi morale e sociale che sta attraversando, perché «vive dentro la vita quotidiana del Paese». E i cattolici, pur rispettando «la specificità delle singole istituzioni», sono chiamati a «mettere l’insegnamento del Vangelo a servizio di una società più bella, più giusta, più umana e più legale».

Anche l’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, racconta a Radio Vaticana la visita del Papa. È stata «una grande festa di popolo». E la «dedizione di Francesco verso la gente è qualcosa di ammirevole da tutti i punti di vista». Poi fa sapere: «Il Santo Padre mi ha chiesto per tre volte di ringraziare tutti i vescovi italiani per l’accoglienza a Firenze ». E infine la citazione di una battuta: «Un fiorentino ha detto alla fiorentina: “Vai pulito Francesco”. Cioè vai libero, non guardare agli ostacoli, non fermarti».

da Avvenire, 12 novembre 2015

 

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