rassegna stampa

Chiesa in uscita: da Paolo VI a Firenze 2015

di Fiammetta Sagliocca

Rimarcare la continuità tra il magistero di Paolo VI e quello dell’attuale Pontefice: è la chiave di lettura della Winter School, che si è conclusa ieri a Brescia con la tavola rotonda «Per una Chiesa ‘in uscita’. Frontiere aperte dal beato Paolo VI nella prospettiva del ‘nuovo umanesimo’». L’iniziativa – organizzata dal Movimento cristiano lavoratori (Mcl) con l’Università Cattolica e il Centro di ateneo per la Dottrina sociale della Chiesa –, è stata pensata in vista del Convegno ecclesiale nazionale di Firenze 2015 per superare il luogo comune che colloca il magistero di Paolo VI in discontinuità con quello di papa Roncalli.

Basterebbero invece solo la Populorum Progressio e la Humanae vitae, a smentire le critiche. E Paolo VI, è stato detto ieri, non fu un «Papa di rottura»: secondo molti è stato addirittura il precursore della «Chiesa in uscita» di cui parla Francesco nellaEvangelii gaudium, esaltandone la dimensione missionaria.

«Molte posizioni espresse da Paolo VI gli attirarono critiche da parte di circoli economici conservatori, soprattutto statunitensi», ha detto Carlo Costalli, presidente del Mcl. «Non è difficile intravedere una significativa analogia con quanto occorso anche a Francesco: dopo la pubblicazione della Evangelii Gaudium e la sua denuncia dei pericoli e delle iniquità dell’egemonia finanziaria e della ‘dittatura del denaro’, sono state sollevate feroci critiche, fino ad accusarlo di essere un ‘Papa marxista’: niente di più falso, alla luce della storia». Lorenzo Ornaghi, presidente dell’Alta Scuola di economia e relazioni internazionali (Aseri) della Cattolica, ha ricordato «la vicinanza di Paolo VI al pensiero di Jaques Maritain», mentre il vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale della Cattolica, ha indicato in Paolo VI «il Papa delle novità: sul versante delle scelte economiche, nella ricerca scientifica, per le questioni politiche, anche internazionali».

Ai lavori – coordinati da Evandrio Botto, direttore del Centro di ateneo per la Dottrina sociale della Chiesa –, sono intervenuti anche Andrea Tornielli, vaticanista de La Stampa, e Luigi Pati, preside della Facoltà di Scienze della formazione della Cattolica.

da Avvenire, 1 marzo 2015

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