rassegna stampa

«Esplorare l’umanità andando in mare aperto»

Nelle reazioni di movimenti e associazioni al discorso del Pontefice, l’adesione a un «progetto» che «ci riconduce all’essenziale della nostra testimonianza»

«Il Santo Padre ha tenuto oggi un discorso storico per la Chiesa italiana. Richiamandoci alla centralità del Vangelo, richiamando i sentimenti di Gesù verso ogni uomo in ogni tempo, ci riconduce all’essenziale della nostra testimonianza: immergerci pienamente nel mondo per ascoltarlo e accudirlo, testimoniando una fede che si fa compagnia delle persone». Così Matteo Truffelli, presidente nazionale dell’Azione cattolica, commenta il discorso di papa Francesco. Parole, quelle del Pontefice, che per Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo, sono un modo per ribadire «a noi, primi cristiani del terzo millennio, con il registro della passione kerygmatica che sempre alimenta il suo Magistero, che sarà nuovo umanesimo nella misura in cui sarà aperto alle novità dello Spirito, alla sua incessante creatività». L’invito fatto ai cattolici ad affrontare da cittadini le sfide di questo tempo, è raccolto anche dal Movimento per la Vita, che contemporaneamente denuncia «il tentativo di escludere dalla cittadinanza i nascituri, i gravi disabili, i malati terminali e impegnandosi ogni giorno ad accogliere e sostenere questi soggetti fragili e le future mamme in difficoltà». Il Papa raccomanda dialogo e incontro e a questo proposito dice Paola Ricci Sindoni, presidente dell’Associazione Scienza & Vita: «Il dialogo è uno strumento potentissimo di risoluzione dei problemi. Dalla famiglia alla società, parlarsi con fiducia è il primo passo per farsi capire, ma presuppone capacità di ascolto, di empatia… al contempo “dialogare non è negoziare” ammonisce il Papa, nel ricordarci che non è in discussione il rigore delle nostre convinzioni, quanto la capacità di argomentarle». Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, torna sul grande respiro dell’intervento di ieri: «Papa Francesco ha indicato un cammino, una Chiesa che esplora l’umanità andando in mare aperto. Senza forza, arroganza, calcolo. Ma nemmeno spaventata e nascosta nelle strutture. Il mare aperto è quello di un cambiamento di un’epoca che traccia scenari umani e sociali differenti». E Salvatore Pagliuca, presidente nazionale dell’Unitalsi ribadisce il punto dalla sua prospettiva: «Francesco ha tracciato un vero e proprio manifesto per la Chiesa italiana ponendo l’attenzione soprattutto nei confronti degli ultimi, di quelli che vivono nell’ombra, nell’emarginazione e nella sofferenza. Sono proprio loro i protagonisti della storia della nostra associazione che da oltre 110 anni si piega sull’umanità sofferente ed abbandonata ».

da Avvenire, 11 novembre 2015

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