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Giovani: il volto pasquale dell’umano

dalla Diocesi di Oristano

Una strada con cinque cartelli direzionali è stato il cammino che i cresimandi e i nuovi cresimati della diocesi di Oristano hanno recentemente percorso insieme all’Arcivescovo Mons. Ignazio Sanna.

Un percorso pasquale iniziato con la Giornata diocesana dei Giovani e conclusosi nella Veglia di Pentecoste il 23 maggio scorso. Un percorso che ha trasfigurato paure, dolore e schiavitù nell’incontro con testimoni di speranza, poveri che quotidianamente si rialzano dalla loro condizione di indigenza, storie di emarginazione riscattate dalla volontà e dal coraggio di superare le difficoltà.

Il primo appuntamento ha visto i giovani delle scuole superiori – la mattina del sabato delle Palme – protagonisti di un grande raduno dal tema I care: non più schiavi ma fratelli sul linguaggio della solidarietà anticipato dalla precedente serata-concorso del 29 novembre scorso Europace: Dalle radici alle ali nel centenario dell’inizio della prima guerra mondiale. Una kermesse di incontri con significativi testimonial accompagnati dalla danza e della musica proposta dalle band emergenti che hanno, con i loro pezzi inediti, partecipato al concorso sul tema e animato la serata.

Dal messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale della Pace sono nati i successivi appuntamenti dell’Adorazione itinerante del Giovedì santo – il 2 aprile – incentrati sulle cinque vie per un nuovo umanesimo in cui i cresimandi hanno coinvolto le parrocchie della città di Oristano con la riflessione e la preghiera davanti all’Eucaristia. Dall’Eucaristia è scaturita la continuazione del percorso con I Giovedì dell’Adorazione in cui gli stessi giovani e i loro catechisti hanno portato ai piedi dell’altare concrete esperienze di “uscita”, “annuncio”, “educazione” e “trasfigurazione” vissute insieme ad alcune realtà diocesane che operano a servizio dei più deboli.

La 24 km a piedi del Pellegrinaggio dal santuario della Madonna del Rimedio a quello di Bonacatu a Bonarcado, percorsi il 1 maggio all’inizio del mese mariano, sono stati vissuti all’insegna dell’abitare in una giornata di preghiera, amicizia e festa in compagnia dei testimoni che “non sono stati con un piede solo sulla terra” e hanno conquistato il cielo. Su questa traccia la Veglia di Pentecoste, dedicata ai martiri contemporanei, ha concluso questa parte del percorso con il mandato che l’Arcivescovo ha consegnato ai ragazzi riprendendo le parole di papa Francesco: non essere “irrilevanti”, cioè dare significato alla propria vita per non vivere a carico degli altri, e “avere il coraggio di andare contro corrente” per essere sé stessi e vivere felici.


ABITARE: un focolare di speranza

Basilica del Rimedio
È in fase di realizzazione il progetto di ristrutturazione delle “cumbessias”, le tradizionali case dei novenanti poste attorno al Santuario della Madonna del Rimedio (Oristano), per accogliere i familiari dei malati, ricoverati nel vicino Centro di eccellenza di Cura e Riabilitazione “Santa Maria Bambina”.

 

 

 

 

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