rassegna stampa

I coniugi: «Insieme oltre le ferite»

di Francesco Ognibene

La storia di Pierluigi e Gabriella Proietti, divorziati e risposati dopo la nullità «Essenziale il balsamo dell’accoglienza»

Il duro linguaggio delle storie di famiglie ferite fa il suo ingresso nel Convegno ecclesiale nazionale quando sotto la cupola col Giudizio universale del Duomo di Firenze Pierluigi e Gabriella Proietti raccontano per filo e per segno la loro vicenda di divorziati risposati. Una storia a lieto fine – la nullità delle prime nozze, il nuovo matrimonio, la coesione dei figli avuti dalla precedente unione, i nipotini… – ma che nulla ha risparmiato alla coppia romana.

«Ci siamo conosciuti nel 1992 subito dopo il crollo definitivo dei precedenti rispettivi matrimoni durati circa dieci anni», spiegano i due. È l’incontro con una coppia che si fa carico della vicenda di ciascuno di loro a cambiare un destino che pareva chiuso nel risentimento trasformandolo in un seme di vita. I nuovi amici portano «il balsamo dell’accoglienza» e li riconducono alla Chiesa «perché ci curasse». È in questo percorso di rinascita che Gabriella e Pierluigi si conoscono, ma nel 2001, subito dopo il secondo matrimonio, la consapevolezza delle molteplici difficoltà «per le conseguenze del precedente fallimento» consiglia loro «un percorso formativo, che da allora non ha avuto più fine: Parola di Dio, sacramenti, preghiera, studio, lavoro su noi stessi».

Un lavoro che li ha portati a restituire quanto ricevuto: loro la definiscono «una chiamata a mettere la nostra esperienza al servizio di chi vive situazioni di crisi». Il luogo per farlo è il Centro di formazione familiare Betania di Roma, che «accompagna le coppie ferite». Dal «ciglio della strada», riassume Gabriella, la «tenerezza di un Samaritano ci ha affidati a Cristo che solo può guarire nel profondo».

da Avvenire, 11 novembre 2015

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