letture sull'umano

Il prisma dell’umano all’incrocio dei saperi

di Ernesto Diaco

Un supporto di riflessione scientifica e culturale alle prospettive pastorali che delineerà la Chiesa italiana riunita a Firenze. È quanto si propongono di offrire alcuni studiosi di diverse discipline – dalla teologia alla medicina e all’informatica – in Il prisma dell’umano all’incrocio dei saperi, appena dato alle stampe a cura di Antonio Sabetta e Marco Staffolani. Il volume si apre con un’incursione antropologica di Giuseppe Lorizio su «futuro del corpo e nuovo umanesimo». Il teologo, che firma anche l’introduzione alla raccolta di saggi, presenta il lavoro che per oltre un anno ha raccolto attorno allo stesso tavolo esperti e ricercatori di varie competenze a confrontarsi sul futuro dell’uomo. Da tale dialogo interdisciplinare, riconosce Lorizio, è sorto un «percorso affascinante e accidentato», quasi una mappa per orientarsi su problematiche tutt’altro che puramente accademiche, ma ricche «di approcci che coinvolgono l’esistenza e il vissuto di ciascuno e ne stimolano il pensiero». Un prisma a molte facce, appunto, per meglio leggere la persona nella sua integralità. Il labile confine tra «umani e non umani» è al centro del contributo di Augusto Vitale, ricercatore all’Istituto superiore di sanità, mentre Maria Grazia Marciani, ordinaria di Neurologia a Roma Tor Vergata, approfondisce il rapporto tra mente e cervello, nell’ottica del «corpo pensante». Completano l’opera i saggi di Angelo Montanari, docente di informatica ad Udine, sul «corpo delle macchine», e del filosofo dell’Università Cattolica Adriano Pessina, su «La macchina antropologica e la questione dell’io. Quale umanesimo?».

da Avvenire, 18 ottobre 2015

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