rassegna stampa

Il “quartier generale” nella Fortezza da Basso, sui passi del Battista

di Andrea Fagioli

Da questo pomeriggio i lavori si spostano fra i padiglioni del fortilizio del Cinquecento che è diventato un centro espositivo e un polo fieristico

Una grande croce di ferro, verniciata di bianco, accoglie alla Fortezza da Basso, a Firenze, i delegati al Convegno ecclesiale nazionale. È il simbolo austero del Dio che si è fatto uomo, è morto e risorto per portare gli uomini a sé. È il simbolo senza fronzoli del nuovo umanesimo in Gesù Cristo.

Quella croce, che indica la forza della fede, sembra bene intonarsi con il luogo che ospita i lavori dell’assise della Chiesa italiana: un ambiente di origine militare che da questa sera diventerà la cittadella dei cattolici italiani. Qui, nei padiglioni all’interno della struttura cinquecentesca (costruita tra il 1534 e 1535), si delineeranno le linee pastorali per il prossimo decennio. Tra l’altro c’è una cosa che nemmeno tutti i fiorentini sanno, ovvero che la Fortezza che ospita i convegnisti, da tutti conosciuta come «da Basso» (in rapporto a quella in alto, il Forte Belvedere), è in realtà intitolata a san Giovanni Battista, il patrono della città.

Altra cosa da sapere, e alla quale avevamo già accennato su queste pagine, è che il trasferimento degli ambienti militari dal demanio al Comune di Firenze fu voluto da Giorgio La Pira, che per questo fece pressione sull’allora ministro della difesa, Giulio Andreotti, che ha sempre conservato un «poetico e originalissimo biglietto» del sindaco santo. «Ministero della difesa: di che? Della bellezza teologale delle città cristiane: della creazione artigianale (di livello artistico) in Firenze e in tutte le città italiane. Ergo: Fortezza da Basso: Fortezza per difendere e diffondere la bellezza cristiana. Riflesso della bellezza di Dio e della nostra civiltà».

Dentro al fortilizio progettato da Pier Francesco da Viterbo e da Antonio da Sangallo il Giovane, i delegati forse non avvertiranno la bellezza a cui faceva riferimento La Pira, anche perché ci sono stati all’interno interventi moderni per adattare il complesso a centro espositivo e fieristico. Certamente, però, si muoveranno a loro agio proprio per la dimensione di cittadella che è stata data alla struttura. E poi le bellezze fiorentine sono lì fuori, a pochi passi dalla stazione di Santa Maria Novella accanto a cui si trova la Fortezza.

da Avvenire, 10 novembre 2015

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