rassegna stampa

In Rete l’arte e la fede si incontrano lungo le “vie della bellezza”

di Ernesto Diaco

«Siamo qui a Firenze, città della bellezza». Così papa Francesco, martedì scorso, ha concluso il suo discorso ai delegati del quinto Convegno ecclesiale nazionale, che aveva aperto soffermandosi sugli affreschi del Vasari nella cupola di Santa Maria del Fiore. E “Vie della bellezza” è il titolo del progetto avviato negli stessi giorni da alcuni uffici della Segreteria generale della Cei, da mesi all’opera per offrire uno spazio online in cui rilanciare e valorizzare le esperienze pastorali di incontro tra arte, fede, educazione. Il sito web appena nato (www.viedellabellezza.it) sorge dal riconoscimento del ruolo crescente che l’intreccio fra questi ambiti guadagna nella vita ordinaria delle comunità, dalla catechesi ai percorsi di formazione ai vari livelli, passando per i pellegrinaggi, l’Iniziazione cristiana, la pastorale scolastica, i musei diocesani e i numerosi centri culturali cattolici. All’origine sta un’altra indicazione di papa Francesco contenuta nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium. «È auspicabile – si legge nel documento – che ogni Chiesa particolare promuova l’uso delle arti nella sua opera evangelizzatrice, in continuità con la ricchezza del passato, ma anche nella vastità delle sue molteplici espressioni attuali, al fine di trasmettere la fede in un nuovo “linguaggio parabolico”». La scommessa del sito promosso dalla Cei è quella di mostrare che attorno ai beni culturali ecclesiastici si sviluppa un fiorire di iniziative che li rende luoghi animati e opere vive, capaci di attirare lo sguardo, educare i sentimenti e favorire l’incontro, compreso quello con Dio. “Vie della bellezza” è un luogo di consultazione, ricco di materiali e risorse da utilizzare, ma non si tratta di una vetrina: è possibile segnalare le esperienze diffuse e contribuire all’arricchimento di questa mappa della bellezza cristiana.

Che sia una sfida trasversale, capace di far interagire diversi ambiti della pastorale lo dimostra il lungo elenco dei soggetti proponenti: l’Ufficio catechistico nazionale; l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici; l’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola, l’università; l’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport; il Servizio nazionale per l’insegnamento della religione cattolica; il Servizio nazionale per il progetto culturale; il Servizio nazionale per gli studi superiori di teologia e di scienze religiose; il Servizio informatico.

da Avvenire, 14 novembre 2015

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