contributi

Umanesimo e pluralismo

di Giancarlo Galeazzi

Umanesimo e pluralismo: al centro la persona
Relazione per la XVIII edizione dell’annuale Giornata filosofica organizzata dall’Istituto teologico marchigiano

Il rapporto tra umanesimo e cristianesimo è quaestio disputata non da oggi: nelle sue diverse espressioni, attraversa tutta la storia della filosofia medievale, moderna e contemporanea, nella quale sta conoscendo una nuova stagione per il rinnovamento che caratterizza la filosofia del nostro tempo, specialmente il pensiero cristiano. Anche dal punto di vista pastorale il tema è al centro della Chiesa italiana, in particolare nei periodici convegni ecclesiali: da Roma a Loreto, da Palermo a Verona in modo implicito, e prossimamente a Firenze in modo esplicito, il filo rosso può essere rintracciato proprio nell’idea di “umanesimo” in termini di promozione umana, o di comunità riconciliata, o di società rinnovata dalla carità o di mondo aperto alla speranza. Quindi pare legittimo dire che la questione antropologica è stata sempre l’orizzonte entro cui collocare la riflessione sulla progettualità sociale e la specificazione del contributo cristiano, e, di volta in volta, ciascun convegno si è misurato con la peculiarità del suo tempo, ponendosi in termini propositivi di fronte ai vari aspetti critici. Dopo quarant’anni la Conferenza Episcopale Italiana intende affrontare in maniera esplicita il tema dell’umanesimo, intitolando il convegno di Firenze: “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”; lo stesso Invito del Comitato Preparatorio del Convegno (d’ora in avanti siglato con ICF), pur sottolineando che “al centro dell’attenzione è sempre rimasta l’evangelizzazione”, riconosce che “sempre desta è stata anche l’attenzione nei riguardi dell’humanum” (p. 6).

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Umanesimo prismatico
Relazione per la IV edizione dell’annuale Incontro di docenti universitari delle Marche organizzato dall’Istituto teologico marchigiano

La preposizione “IN Gesù Cristo” e l’articolo “IL nuovo umanesimo cristiano” possono far problema, per la connotazione fondativa e per la indicazione monistica che danno alla questione, di cui invece vorremmo evidenziare il carattere pluralistico. A tal fine questa riflessione si articola tocca tre punti: il significato polivalente dell’umanesimo, il rapporto tra cristianesimo e umanesimo; il rapporto tra cristianesimo e contemporaneità in vista di un nuovo umanesimo di orientamento cristiano.

Nell’ambito dell’interrogativo Quale uomo per un nuovo umanesimo? il contributo individua le possibili condizioni di un nuovo umanesimo cristiano per l’uomo d’oggi. Una questione a cui risponde pervenendo a una duplice convinzione: che l’umanesimo debba essere connotato come plurale, procedurale e relazionale, e quindi multiforme o, metaforicamente, prismatico, e che la teorizzazione dell’umanesimo (in termini filosofici e teologici, scientifici e tecnologici) debba continuamente intersecarsi con processi di umanizzazione che promuovono teorie umanistiche e pratiche umanizzatrici.

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Giancarlo Galeazzi è docente di Filosofia teoretica e morale al Polo teologico marchigiano della Pontificia Università Lateranense, direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose “Lumen gentium”, referente regionale per le Marche del Progetto culturale della Chiesa Italiana, presidente onorario della Società Filosofica Italiana di Ancona.

 

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