contributi, rassegna stampa

La Campania guarda a Firenze 2015

di Valeria Chienese

Insieme per dare voce all’umanità concreta. A Pompei incontro regionale dei delegati

Il Convegno ecclesiale nazionale del prossimo novembre a Firenze sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” impegna nella preparazione le Chiese campane alla ricerca di un percorso che sappia valorizzare le specificità del territorio e di una comunità ecclesiale attenta alle ricchezze e ai problemi che emergono dal vissuto quotidiano. «L’umanesimo cui fa riferimento il tema del Convegno fiorentino – ha osservato Antonio Di Donna, vescovo di Acerra e delegato episcopale nel comitato preparatorio campano per il Convegno nazionale – non è e non può essere generico o astratto, ma riguarda e comprende l’uomo delle nostre terre, l’umanità concreta che qui vive, abita, soffre, spera, nel segno di Gesù Cristo, che feconda gli altri umanesimi e li rende più umani». Occasione per rimarcare questo concetto essenziale è stato l’incontro a Pompei dei delegati delle diocesi campane che parteciperanno all’incontro di Firenze. Umanesimo dunque che abbia a modello Gesù ricordando, ha sottolineato ancora Di Donna, «che in Campania, nel Sud, siamo capaci di mettere il cuore in ogni cosa».

Le diocesi della regione si stanno apprestando all’evento in vario modo, con iniziative diverse, catechesi, riflessioni in vari ambiti e settori seguendo, oltre alle cinque tracce indicate nella guida al convegno, quattro focus per analizzare e verificare quanto il cristianesimo sia riuscito ad innervare il territorio con elementi tipici del Vangelo, della visione cristiana dell’uomo. Il tessuto delle relazioni – dimensione comune all’uomo del Sud; la pietà popolare – il rapporto con la fede; la legalità – il comportamento sociale e civile; la creatività – la capacità propria dell’uomo del Sud di trasformare in opere, anche d’arte, le proprie esperienze. Sono le piste proposte alle diocesi campane invitate a darne una relazione scritta, scegliendo l’ambito più confacente alle tipicità del territorio, in vista del convegno regionale dei primi del settembre prossimo e che sarà presentato come contributo regionale all’incontro nazionale. Invitando anche alla creatività nelle iniziative di diffusione.

«Può essere un efficace modo per realizzare quella tensione sinodale, di comunità, cui aspiriamo come Chiese della regione», ha spiegato don Emilio Salvatore, componente del comitato preparatorio campano per il Convegno nazionale. Inoltre, ha aggiunto, «potrà essere un modello da realizzare e da seguire dopo l’incontro di Firenze perché di questo non rimangano solo belle parole». Nuovo appuntamento regionale il 13 giugno con il laboratorio di preparazione a Napoli, uno dei tre programmati (gli altri a Perugia e a Milano). Sarà articolato sulla cultura e precisamente su “Nuovo umanesimo e mezzi di comunicazione sociale”. «Dobbiamo prendere atto di una situazione di passaggio della Chiesa, che può ed è difficile e complessa – conclude don Salvatore – ma che al tempo stesso può essere e possiamo far diventare positiva». Sempre ieri nel santuario di San Vittorino Romano si è tenuto l’incontro dei delegati laziali in preparazione a Firenze 2015. 

da Avvenire, 8 marzo 2015

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