rassegna stampa

La diocesi. Bellezza e semplicità per la Messa del Papa

di Riccardo Bigi

«Dobbiamo dare un’immagine di sobrietà dal punto di vista dei materiali e di quello che offriamo, però anche una dignità coerente con la storia di questa città. E poi vogliamo mettere a disposizione alcune espressioni di bellezza che, grazie anche alla generosità di alcune persone e istituzioni, ci è possibile condividere per la celebrazione col Papa». Così il cardinale Giuseppe Betori ha illustrato ieri l’organizzazione della Messa che il Papa presiederà allo Stadio il 10 novembre durante la visita al Convegno ecclesiale nazionale. L’arcivescovo di Firenze ha messo in risalto la presenza, sul palco che fungerà da presbiterio, di alcune opere d’arte: a partire dal grande crocifisso trecentesco di scuola dell’Orcagna (messo a disposizione dalla famiglia Ersoch) fino all’Annunciazione di Antonio Berti. Un’opera dell’antichità fiorentina accanto a un’opera del Novecento, per dire che il legame tra la bellezza e il sacro attraversa ogni epoca. La ‘sede’ su cui siederà il Papa sarà quella della Cattedrale: un’opera lignea quattrocentesca, concessa dall’Opera di Santa Maria del Fiore, di severe forme rinascimentali, che la tradizione vuole sia stata la sede di sant’Antonino Pierozzi. Per gli altri arredi, paramenti e oggetti sacri si sono resi disponibili l’artista orafo Paolo Penko, le manifatture della ceramica di Montelupo, l’Antico Setificio Fiorentino. L’altare per la Messa invece sarà in legno, realizzato dai detenuti del carcere fiorentino di Sollicciano. A realizzare l’ambone, invece, saranno i ragazzi del laboratorio di falegnameria di Villa Lorenzi, struttura impegnata nella lotta al disagio giovanile. A eseguire i canti, col Coro della Cattedrale e le corali parrocchiali anche orchestra e coro del Maggio Musicale.

da Avvenire, 3 novembre 2015

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