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La famiglia è cambiata. Pluralismo familiare e nuovo umanesimo

di Giancarlo Galeazzi

Anche riguardo alla famiglia bisogna fare i conti con le res novae, che negli ultimi decenni sembrano rivoluzionare l’idea stessa di famiglia. Per affrontare adeguatamente la situazione, ritengo che si debba muovere dalla consapevolezza che la famiglia non è nuova alle novità: novità concettuali o comportamentali e, addirittura, epocali. E si è trattato non solo di progetti di trasformazione, ma addirittura di ipotesi di eliminazione, così negli anni 60/70 si giunse a parlare di “defamiliarizzare” la società, e la “morte della famiglia” (come anche quella della scuola) trovò i suoi battaglieri sostenitori. Poi la buriana defamiliarizatrice passò, ma, pur con il successivo “riflusso”, la famiglia che aveva resistito al Sessantotto non era più la famiglia di prima. Eppure, nello stesso tempo, alla famiglia si guardava come modello da esportare: si pensi a certe impostazioni di comunità terapeutiche; accadeva così che, paradossalmente, certi ruoli erano in crisi entro le mura familiari, ma risultavano attuali e vitali al di fuori di esse. A parte ciò, l’aspetto su cui si vorrebbe richiamare l’attenzione riguarda il fatto che non solo la famiglia è stata oggetto di un dibattito più o meno teorico, ma ha finito per attraversare momenti storici che l’hanno modificata concretamente. Di conseguenza, ritengo che, per rispondere alla domanda posta a titolo dell’odierno convegno “Abbiamo ancora bisogno della famiglia?” , occorra preliminarmente riflettere sul fatto che “la famiglia è cambiata”.

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Relazione tenuta a Falconara Marittima giovedì 12 marzo 2015 dal prof. Giancarlo Galeazzi, direttore emerito dell’Istituto superiore di scienze religiose di Ancona e referente regionale delle Marche per il Progetto culturale della Chiesa Italiana, nell’ambito della “Scuola per genitori” promossa dall’Associazione Italiana Genitori (AGE) di Ancona e patrocinata dalla Regione Marche.

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