segni dell'umano

L’humanum nella poetica di Agostino Venanzio Reali

di Massimo Naro

In questo articolo viene studiata l’opera poetica di Agostino Venanzio Reali (1931-1994), nella prospettiva delle cosiddette “domande radicali”, ovvero le “domande di senso”, di cui – innanzitutto – l’esistenza degli uomini è disseminata e di cui – conseguentemente – anche la vera letteratura è intarsiata e al contempo travagliata. Si tratta degli interrogativi riguardanti temi di fondamentale importanza per tutti: le tacite promesse che si spera la vita mantenga e, nondimeno, la prolissità della morte che con le sue invasive premesse si anticipa in mille frangenti. E quindi il dolore e la sofferenza e, per essi, la chiamata in causa di Dio. Dio stesso come questione ultima, cui è collegato il destino finale dell’uomo: il suo rimanere nell’essere o il suo scivolare nel nulla. E, ancor prima di ogni esito, il sudore della fronte e spesso lo stridore dei denti: la ricerca della verità, la difesa della libertà, il conseguimento della giustizia, l’esercizio del potere. Soprattutto l’odio e l’amore.

» Massimo Naro, «La carne patisce la tua assenza». L’humanum nella poetica di Agostino Venanzio Reali
Annali del’ISSR “A. Marvelli”, “Parola e Tempo. L’uomo e il suo destino. Antiche domande e nuove sfide”, n. 13/2014


don Massimo Naro è docente di Teologia sistematica alla Facoltà Teologica di Sicilia e direttore del centro studi Cammarata di San Cataldo.

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