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L’umano autentico oltre le esperienze distruttive

AIPPC di Napoli

Il convegno In Gesù Cristo un nuovo umanesimo coglie la necessità di un umano rinnovato, un umano che invece è stravolto da criticità che raggiungono la persona nella profondità del proprio essere.

Assistiamo al progressivo sovvertimento dei naturali valori umani, sovvertimento messo in atto da fatti fino ad ora inediti – marketing degli ovociti, la morte procurata al proprio figlio per lucrarvi il danaro dell’assicurazione, fondi sottratti all’approfondimento del danno oncologico nella terra dei fuochi ed elargiti, invece, a squadre di calcio… Si ritiene generalmente che tali fatti siano lontani da noi e non si tiene conto che invece coinvolgono inesorabilmente tutti: confondono ed erodono  l’umano e la sua sensibilità ai suoi valori, la stessa natura antropologica.

C’ è un umano autentico ed una forte identità altrettanto autentica da indicare e a cui tendere, in grado di oltrepassare le barriere delle esperienze distruttive, ormai quotidiane. A tale urgenza risponde l’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium: essa indica e promuove attenzione e sensibilità alla persona e alla sua maturazione umana e spirituale per un umanesimo che diventi esperienza, vissuto delle comunità, dove “imparare ad incontrarsi con gli altri con l’atteggiamento giusto… senza resistenze interiori” (91). Ma proprio l’umano ha incontrato fino ad ora resistenze ad affermarsi (cfr. il Convegno Ecclesiale “Testimoni di Gesù risorto” a Verona nel 2006, il Congresso Eucaristico di Ancona nel 2011, il documento della CEI “Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno” del 2011, ecc.), rimanendo generalmente troppo spesso soltanto slogan e/o cultura elitaria. L’ attenzione alla persona, quindi, acquista una nuova centralità, centralità ben espressa di recente: “Prima di chiedermi cosa posso fare?”, domandarsi: “Chi sono io?”, perché “nessuno può dare ciò che non ha” (Pastorale Giovanile Genova 2013).

L’Esortazione coglie la gravità del momento attuale ed indica un nuovo approccio: entra nelle dinamiche dei limiti umani e dei comportamenti, nelle sfide, nelle attese e ricerca risposte; indica i punti essenziali su cui riflettere e da far propri, ritenuti mezzi, per raggiungere i fini che senza mezzi rimangono pura fantasia (33), mezzi necessari per l’umano d’una Chiesa in uscita che cresce per attrazione e non per proselitismo (14). Attenzione e sensibilità ai limiti umani (40), al cambiamento (25 e 27-33), alle relazioni (91), al mal di vivere (52, 77) sono l’ineludibile premessa umana proprio per un nuovo umanesimo.

Un nuovo umanesimo che implica accoglienza, ascolto, tenerezza, una chiesa in uscita aperta a tutti, che superi i limiti dell’ autoreferenzialità; ma quanti nel quotidiano hanno esperienze e vissuti di accoglienza, di ascolto e di tenerezza, di disponibilità verso tutti? Diventa allora difficile accogliere ed ascoltare tutti, manifestando loro tenerezza, perché ciascuno tende a comportarsi secondo i vissuti ed esperienze della propria vita.

L’umano incontra resistenze perché si è ritenuto fino ad ora prioritario l’ indicare, talora l’ imporre, norme e prescrizioni precostituite, un umano finito con il chiudersi nella propria realtà con l’esclusione delle altre; la lunga tradizione in tal senso ha plasmato esperienze e vissuti, molto difficili da cambiare. Diventa pertanto difficile offrirsi come persona, mettersi in gioco nella relazione, stare tutto intero nel rapporto.

Le difficoltà e le resistenze hanno necessità di approcci chiari, diretti ed essenziali, rispettosi del modo di essere dell’altro, affinchè sia possibile cogliere non solo le problematicità, ma anche nella confusione dei molti messaggi, le possibilità di speranza; le difficoltà, se comprese nelle loro dinamiche e colmate di senso, possono trasformarsi in opportunità per fare esperienze di profondo arricchimento e di occasione per aprirsi a nuovi orizzonti, alla spiritualità, all’Oltre. È necessario promuovere una spiritualità dell’impegno, da richiedere ai Sacerdoti, con l’approfondimento, ad esempio, dei passi del Vangelo e di altri scritti da cui emerga la centralità dei comportamenti il come dell’agire oltre al fare soltanto (Incontro di Emmaus Lc 24,13-35), della fede: “nel tuo nome getteremo le reti” (Lc 5, 1-4) e dell’identità: Tesoro negli otri di coccio” (2 Cor. 4,7 S. Paolo), comportamenti resi possibili dall’identità forte ed ispirata dalla fede… La fatica quotidiana dell’impegno ha necessità d’essere aiutata ed illuminata dal sostegno spirituale, che entri nelle dinamiche delle problematicità, da una spiritualità che, altrimenti, finisce con l’essere astratta e lontana (133).

Il progetto In Gesù Cristo un nuovo umanesimo è una sfida da superare (109): è necessario che conoscenze e dinamiche dell’umano siano nelle chiese locali diffuse ed oggetto di riflessione ed elaborazione, per evidenziarne opportunità e limiti, nonché prospettive e percorsi.

Il gruppo dell’AIPPC (Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici) operante a Napoli ed esperto dell’umano ha inteso dare il proprio contributo con conoscenze e riflessioni sull’umano della Chiesa in uscita, quali:

• pubblicazione sul settimanale della Diocesi di Napoli Nuova Stagione di dieci riflessioni su “L’Evangelii Gaudium: L’umano della Chiesa in uscita” di cui sono state pubblicate le prime sette;

• un corso interdisciplinare “Conflittualità e comunione. Per una pastorale di pacificazione” presso la sezione San Tommaso della Facoltà teologica dell’Italia meridionale, tenuto dai propri docenti e da psichiatri e psicologi dell’AIPPC.

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