rassegna stampa

MCL, da Napoli a Firenze per essere veri testimoni 

Si è concluso a Napoli il cammino del Movimento cristiano lavoratori in preparazione del Convegno ecclesiale nazionale «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo» che si svolgerà a Firenze nel mese di novembre. A questo importante appuntamento della Chiesa italiana, nel quale il Mcl sarà rappresentato dal suo Presidente nazionale Carlo Costalli, il Movimento ha dedicato numerosi incontri come quelli di Brescia, Firenze, Bologna e Napoli – e tante iniziative a livello territoriale. Inoltre, il Mcl ha dedicato alcuni appuntamenti formativi proprio al tema del Convegno ecclesiale nazionale. Tra questi spiccano la Summer School (organizzata con l’Università Cattolica del Sacro Cuore) sul tema «Nuovo umanesimo: i lineamenti, le sfide, le frontiere », che si è svolta a Milano nel mese di giugno e il Seminario di studi di Senigallia a settembre intitolato «Incontro all’umano: garantire coesione sociale, superare l’inequità in economia, assicurare lavoro dignitoso».

Questi incontri hanno permesso un approfondimento culturale specifico e il confronto con varie esperienze, per poter declinare il nuovo umanesimo in molteplici ambiti. Nel corso di questo cammino sono intervenuti autorevoli esponenti del mondo ecclesiale, culturale e sociale come i Cardinali Giuseppe Betori e Crescenzio Sepe, i Vescovi Gianni Ambrosio e Tommaso Ghirelli, i Professori Lorenzo Ornaghi, Stefano Zamagni, Evandro Botto, Vera Negri Zamagni e Sergio Belardinelli, Monsignor Fabiano Longoni, i giornalisti Andrea Tornielli e Domenico Delle Foglie. Un appuntamento importante, quello di Firenze, anche per prepararsi all’Udienza speciale del prossimo 16 gennaio del Movimento Cristiano Lavoratori con il Sommo Pontefice. La sfida del Convegno ecclesiale nazionale, che avrà la gioia della presenza di Papa Francesco, è grande perché si tratta di riportare la novità e la freschezza del cristianesimo in ogni ambito della vita, dalla quotidianità più banale alle grandi questioni del nostro tempo. In un mondo ormai scristianizzato, che sembra aver rigettato l’annuncio cristiano e tutto ciò che ha plasmato nei secoli, di fronte a un’umanità che ha smarrito ogni certezza, che non riconosce più alcuna verità, un’umanità più ferita di quanto voglia ammettere, occorre ripartire da una testimonianza capace di incontrare la gente, di aprirsi agli altri senza rinchiudersi in steccati ideologici e senza cedere alla tentazione di fermarsi all’analisi. Proprio per questo non solo saranno importanti i giorni di Firenze e le riflessioni che ne nasceranno, ma soprattutto sarà importante quello che ne seguirà e che chiede a tutti i laici, a partire da quelli che vivono importanti esperienze nel mondo dell’associazionismo, di rinnovare il proprio impegno, di andare verso quelle periferie dell’esistenza che papa Francesco continua ad indicarci.

da Avvenire, 28 ottobre 2015

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