rassegna stampa

Menichelli: «Annunciamo la speranza in mezzo alla nostra gente»

di Francesco Ognibene

Attorno al cardinale Edoardo Menichelli c’è sempre un capannello di delegati: la battuta pronta e l’attenzione all’interlocutore, chiunque sia, fruttano all’arcivescovo di Ancona- Osimo un interesse costante.

Qual è il suo “tesoro” di Firenze?

Indubbiamente la parola del Papa, che ha illuminato il Convegno con un discorso da padre. Il suo è stato un invito forte alla speranza che è la richiesta pressante di stare dentro un contesto. Sarà necessario trovare il modo di portare nel concreto questo orizzonte.

Che cosa propone il Convegno ecclesiale?

Una domanda: nel contesto in cui viviamo, Dio che cosa vuole oggi da noi? Tra le mani abbiamo una parola fresca, la Sua, che va calata in questo tempo. Perché le vocazioni in meno, i matrimoni in crisi, perché proprio questo Papa? Dobbiamo leggere i messaggi dello Spirito, che non diminuiscono la verità ma ci aiutano a renderla praticabile, utile per la gente che vive accanto a noi. Non incaselliamo lo Spirito, rendiamolo libero: ci parla, dobbiamo ascoltarlo in tanti ambiti, a cominciare dalla famiglia.

Come si libera lo Spirito?

Per capirci: non devo preoccuparmi tanto dei matrimoni in calo ma di cosa dire ai giovani perché capiscano l’amore. Posso lamentarmi di una legge dello Stato, ma non posso pretendere che lo Stato faccia le leggi che piacciono a me: la legge è una cosa, la Parola di Dio un’altra.

da Avvenire, 14 novmbre 2015

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