rassegna stampa

Misericordia e nuovo umanesimo

di Alberto Cavallini

La misericordia è il tema della seconda Lettera pastorale che è stata presentata dall’arcivescovo Michele Castoro all’assemblea della diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. L’assemblea è stata scandita proprio dalla riflessione dello stesso arcivescovo sulla Lettera pastorale «Va’ e d’ora in poi non peccare piú» (Gv 8,11). Muovendosi su quattro linee direttrici che caratterizzeranno il nuovo anno pastorale (Giubileo della misericordia, visita pastorale all’arcidiocesi, la pastorale generativa frutto del Convegno ecclesiale diocesano dello scorso maggio, preparazione al Convegno ecclesiale nazionale di Firenze 2015), e tenendo sempre come «linea di fondo la misericordia, la categoria che può rifondare l’umanesimo nuovo» l’arcivescovo Michele Castoro tratteggia ed indica efficacemente alcune linee fruttuose, ricollegandosi ai cinque parole della Traccia di Firenze 2015.

Insomma, il cammino di questa ‘rivoluzione’ della Misericordia che ci è stato aperto definitivamente da Gesù Maestro, sottolinea l’arcivescovo Castoro, deve fare di noi delle persone che attraverso una Pastorale integrante, integrale, integrata, sanno consolare, illuminare, lenire, ascoltare, liberare e accompagnare, perché «la misericordia non è una categoria astratta, né costituisce un elemento aggiuntivo, quasi accessorio, al messaggio evangelico. Non è un optional, ma è il fulcro del Kérigma» (pag. 37). «E se la misericordia genera alla vita», sottolinea l’arcivescovo, essa che è tenerezza, è l’opposto di ogni asprezza o freddezza emotiva, e continuamente genera «la vita nuova che è accoglienza, inclusione, sobrietà, rispetto, giustizia e carità, riuscendo a coinvolgere l’intero ecosistema sia umano che naturale». Perciò, per dare unità e armonia alla pastorale, Egli continua ad indicarci quattro dimensioni o priorità, famiglia – giovani – lavoro – missione laicale, su cui muoverci in questo particolare momento storico e si aspetta da noi tutti che i frutti delle vie pastorali sollecitate facciano crescere la responsabilità laicale, consolidare il cammino comunionale e sinodale, rafforzare la vicinanza al territorio e ai suoi numerosi problemi, fortificare l’adesione al Vangelo di Gesù Cristo.

da Avvenire, 12 settembre 2015

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