rassegna stampa

Nel mosaico «virtuale» le tessere della vita vera

di Adriano D'Aloia

Sulla superficie del Web e dei sociali network voci e volti del Convegno ma anche le attese e le riflessioni di chi è a casa. Su Facebook e Twitter guidati dall’hashtag #Firenze2015 o in virtù dell’iniziativa, anche video, “A #Firenze2015 per”, giorno per giorno da protagonisti in Rete

Un mosaico variopinto di volti e di voci sta velocemente acquistando una fisionomia complessiva in queste giornate fiorentine. È un mosaico formato dalle tessere di tante storie personali, ricomposte in un prisma che trova unità grazie proprio alla molteplicità e alla varietà dei 2.200 punti di vista personali che lo attraversano, tanti quanti sono i partecipanti al Convegno ecclesiale nazionale. Parti di un tutto superiore alla loro somma.

La parete su cui questo mosaico si sta componendo ha una superficie virtuale: è la superficie del Web, dei social network e delle loro “bacheche” a scorrimento infinito. Presenza discreta ma viva, parallela ma non laterale, il flusso di informazioni digitali che proviene dalla Fortezza da Basso e da tutta Italia, catalizzato attorno all’hashtag #Firenze2015, e che sta arricchendo non solo in senso quantitativo ma anche sostanziale la riflessione dei delegati e della Chiesa italiana.

Cammino, cambiamento, condivisione, riscoperta… Questi verbi “attivi” sono i più ricorrenti fra quelli usati dai già molti delegati che hanno aderito all’iniziativa “A #Firenze2015 per…” anche in video (raccolti in un’apposita playlist sul canale YouTube del Convegno, www.youtube.com/firenze2015). Sui loro volti ci sono speranza e attesa, voglia di partecipare da protagonisti a una pagina decisiva della storia ecclesiale nazionale. Li si può persino vedere più da vicino, nelle molte gallerie fotografiche costantemente pubblicate nel sito firenze2015.it, ma anche in un “poster” costruito proprio come un mosaico le cui tessere corrispondono ai volti fotografati nei luoghi del Convegno (www.firenze2015.it/volti). Un mosaico dinamico, in cui ogni giorno si aggiungono nuove tessere, nuovi volti. Anche questo è un modo per dare concretezza alla Traccia: «I volti degli uomini e delle donne che oggi sono la carne delle Chiese in Italia, con le loro rughe, più o meno profonde, potrebbero far pensare a un’umanità in frantumi… Ma contemplati “alla luce del Vangelo”… si rivelano piuttosto una miriade di frammenti… depositari di valori che saranno riconosciuti come tali se visti con uno sguardo d’insieme, l’uno a stretto contatto con gli altri».

Un’intensa pioggia di tweet ha intanto inondato la tag #Firenze2015 (oltre 11.300 dall’inizio del Convegno). Ci si può orientare navigando nelle acque più placide di una sola pagina Web (www.firenze2015.it/twine), in cui giorno per giorno si possono sfogliare i contenuti prodotti sui social network da tutti gli utenti. L’infografica interattiva con il programma del Convegno (www.firenze2015.it/timeline) continua ad arricchirsi di nuovi oggetti: non soltanto i testi degli interventi del programma ufficiale, ma anche materiali multimediali per rivivere in una forma visivamente piacevole e organizzata le tappe principali di questa avventura. Un post sulla pagina Facebook ha lanciato già nella serata di martedì un’iniziativa a cui hanno risposto molti giovani. Nella notte e nella mattinata di mercoledì la redazione ha ricevuto le riflessioni e le domande che alcuni gruppi, da diverse zone d’Italia, desiderano rivolgere ai delegati come contributo ai lavori di riflessione. Le loro domande sono state girate ai tavoli di lavoro costituiti dai giovani e troveranno un riscontro nelle sintesi finali che saranno presentate venerdì.

Nuovo umanesimo e nuovi media dunque, un connubio che ha già cominciato a dare frutti significativi, di buon auspicio anche per ciò che sarà dopo il Convegno.

da Avvenire, 12 novembre 2015

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