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Nuovo umanesimo alla prova della realtà

di Francesco Ognibene

Concretezza e impegno: a Milano l’ultimo Laboratorio per il Convegno di Firenze

Avvertenza per chi parteciperà al Convegno ecclesiale nazionale di Firenze: ripassare Dante, col quale è impossibile – per luogo e tema – non dover fare i conti. A calarlo dentro l’evento decennale è stato il vescovo di Piacenza-Bobbio, Gianni Ambrosio, vicepresidente per il Nord del Comitato preparatorio: «La scoperta di un volto amato apre alla “vita nova”, a un’umanità aperta all’incontro con l’Amore “che move il mondo e l’altre stelle”». Introducendo ieri all’Università Cattolica di Milano il terzo e ultimo Laboratorio in preparazione a Firenze (i precedenti a Perugia in maggio e Napoli in giugno) Ambrosio ha ricordato che la figura della fragilità (tema della prima sessione) «è il Pane che si rompe per nutrire». Uno sguardo capace di «guardare con affetto ai volti accanto a noi, riconoscendo in essi il nostro stesso volto», matura anche grazie a un’«antropologia adeguata», dice l’assistente generale dell’ateneo, monsignor Claudio Giuliodori, che ricorda come proprio la Cattolica lavori a un «nuovo umanesimo» capace di fronteggiare «le sfide culturali» nell’ascolto delle «istanze di Francesco: nulla è scontato – avverte Giuliodori –, l’azione dello Spirito è forte, dobbiamo cogliere quello che dice al nostro vivere e agire ecclesiale». E mentre il rettore Franco Anelli ricorda il ruolo di servizio dell’università nell’«educare, studiare, insegnare», l’arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, presentando insieme a suor Alessandra Smerilli gli atti della Settimana sociale di Torino 2013 consegna all’appuntamento fiorentino uno strumento utile per leggere l’umanesimo a partire dalla famiglia.

da Avvenire, 2 ottobre 2015

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