contributi

Pronti ad abitare la nostra Chiesa

dalla Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia

Le proposte e le riflessioni delle comunità parrocchiali della diocesi per il Convegno di Firenze
Doposcuola per ragazzi, corsi di lingua, famiglie come “tutor” per le giovani coppie, incontri di quartiere: queste e molte altre sono le iniziative con cui le parrocchie della Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia vivono l’esperienza di Chiesa “in uscita”.

È quanto emerge dalle relazioni dei laboratori di studio promossi in preparazione al Convegno ecclesiale nazionale in programma a Firenze dal 9 al 13 novembre prossimo.

Abitare, uscire, annunciare, educare e trasfigurare sono i cinque ambiti di riflessione proposti dalla Traccia di lavoro della CEI per approfondire il tema del convegno “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”; su di essi si sono confrontati i rappresentanti delle comunità parrocchiali riuniti lo scorso 21 marzo nelle due zone pastorali della Diocesi.

«L’incontro – spiega don Federico Boccacci, vicario episcopale per la pastorale – è stata una ulteriore occasione di confronto nelle nostre comunità per condividere i temi che verranno discussi dalla Chiesa italiana». Per il sacerdote, quanto emerso nei vari laboratori a cui hanno preso parte oltre cento persone «dimostra che la preparazione del Convegno è già un partecipare al convegno stesso. I sei delegati della nostra Diocesi che si recheranno a Firenze saranno infatti espressione di questa comunione della nostra chiesa particolare con le altre del Paese».Secondo il vicario, che si è soffermato sugli spunti proposti nella Traccia di preparazione, «”abitare”, il primo termine che ci viene proposto dai vescovi, vuol dire anzitutto conoscere la propria casa. Per questo, con i laboratori di studio, abbiamo voluto porre l’accento su quanto si sta facendo in ogni comunità parrocchiale per farne patrimonio comune e condividerne le buone prassi». «Dopo questo appuntamento, in cui ci siamo riuniti per pregare lo Spirito Santo ad aiutarci a leggere la nostra realtà ecclesiale – prosegue il sacerdote – e dopo un successivo discernimento che faremo nel consiglio pastorale e con i presbiteri, ci riuniremo tra delegati per sintetizzare le riflessioni maturate e rappresentare in un documento il contributo della nostra Chiesa». «Il confronto su più livelli – spiega don Boccacci – permette di far emergere molte buone pratiche che meritano di essere diffuse, per seminare fiducia e speranza, e mostrare la presenza di Gesù nell’attuale cultura».

Bambini
Il gioco e il dialogo per accompagnare i bambini delle scuole elementari alla riflessione sui temi della carità e promuovere la sensibilizzazione all’attenzione verso gli altri. È l’iniziativa che da quest’anno la Caritas diocesana porta avanti in alcuni istituti con l’ausilio dei volontari. Si tratta di una delle proposte emerse nei laboratori.

Iniziative di animazione alla carità anche per i bambini della parrocchia del Sacro Cuore che, insieme ai genitori, fanno visita agli ospiti della casa di riposo Villa Santina organizzando anche laboratori creativi.

In tutti i gruppi è emersa la necessità di individuare «forme più efficaci di trasmissione della fede stimolando la curiosità dei bambini facendo uso anche di strumenti multimediali, forme artistiche e metodi narrativi». Anche nel catechismo andrebbero coinvolti maggiormente i genitori, soprattutto i papà, pensando ad attività comuni: allestimento del presepe parrocchiale, serate di cinema e musica.
Giovani
Diverse le esperienze di relazione e dialogo per favorire tra i giovani nuovi ambiti di aggregazione. Significativa è la proposta della parrocchia Madonna dell’Ulivo di Tarquinia che promuove un corso di spagnolo tenuto dal sacerdote-studente argentino che coadiuva il parroco.
Una biblioteca e un servizio di “aiuto allo studio” è invece l’esperienza dei giovani di Comunione e Liberazione nella parrocchia di Allumiere.Famiglie
Nella comunità della Santissima Trinità a Civitavecchia si è avviata da quest’anno l’iniziativa di “affidare” le coppie che si stanno preparando al matrimonio a coppie già sposate. Sono stati individuati dieci nuclei che hanno dato la loro disponibilità. L’obiettivo è di accogliere i giovani e dare testimonianza di vita cristiana.

Un’esperienza che mette al centro i nuclei familiari è anche quella della parrocchia della Sacra Famiglia,  dove quattro coppie di sposi, una volta al mese, fanno da catechiste ad altre famiglie; nelle settimane tra un incontro e l’altro i genitori formati diventano a loro volta i catechisti dei figli che si preparano ai sacramenti.

Anziani
A Tarquinia il movimento Neocatecumenale è vicino alle famiglie che vivono eventi luttuosi, in particolare quando si tratta di anziani. «A volte – spiegano nella relazione – alcuni di questi fedeli lasciati già soli dopo pochi giorni dal triste evento sono avvicinati e illusi da falsi profeti che approfittano del momento di debolezza».

Sempre nella cittadina etrusca, nella parrocchia del Duomo, si svolgono il martedì mattina gli incontri di approfondimento sul Magistero della Chiesa.

Territorio
La parrocchia di San Liborio a Civitavecchia che da due anni promuove il “decentramento” delle attività pastorali dai locali della chiesa ai luoghi più diversi del quartiere (strade, piazze, giardini, sale condominiali); questo per alcune occasioni particolari: le feste, le novene del Natale e dell’Immacolata, le Via Crucis della Settimana Santa, le catechesi e alcune attività con i ragazzi.

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