rassegna stampa

Testimonianza e bellezza, così «passa» il Vangelo

di Lilli Genco

Presentato dal vescovo Domenico Mogavero, il piano pastorale triennale della diocesi di Mazara del Vallo

Un percorso triennale che pone al centro Gesù via, verità e vita. La bellezza, via privilegiata per la comunicazione del Vangelo, forma e contenuto di quella «mistica della prossimità» e «del vivere insieme» che rinnova la Chiesa e la pone sul crinale di un dialogo artistico, etico, profondamente umano. Su questi punti forza si snoda il percorso pastorale proposto dal piano pastorale “Io sono il pastore bello: in Cristo l’uomo nuovo” presentato nei giorni scorsi dal vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, nella Cattedrale del Santissimo Salvatore. «C’è bisogno di bellezza per trasfigurare le opacità di una vita che mostra molte e diffuse tribolazioni, di un cammino che offra risposta esaurienti alla precarietà e alle incertezze della vita personale e sociale – scrive il vescovo – la via della bellezza, con la sua capacità di dilatare il cuore, con lo stupore e la meraviglia che sempre suscita, diventa precorritrice di ogni autentica ricerca di Dio, una bellezza che chiede di essere comunicata e che, per ciò stesso, chiama in causa con urgenza la questione dei linguaggi».

Grande risalto viene dato dal vescovo di Mazara alle risorse dell’ambiente digitale «non per un espediente di carattere tecnico, ma per una scelta pastorale» chiarisce. Il nuovo ambiente dei social media deve promuovere «la comunicazione del Vangelo su tutte le piazze del villaggio globale», essere al «servizio della strategia del costruire ponti», per «eliminare le barriere che impediscono o mortificano la relazione interpersonale ad ampio raggio». «Anche una carezza digitale – continua in un altro passaggio – se si nutre della forza della testimonianza, può scaldare e aprire i cuori». Anche il linguaggio digitale reca con sé un linguaggio di bellezza da scoprire: la bellezza della partecipazione, quella dell’orizzontalità che sfida la chiesa ad abitare il web senza gerarchie, con autorevolezza più che con autorità, e infine la bellezza del dono e dello scambio e quella della testimonianza per costruire vere occasioni di comunione.

Cinque le vie indicate per una «lettura del tempo in prospettiva di bellezza» (vie che tematizzano le cinque vie del Convegno ecclesiale nazionale di Firenze): la via della creazione, quella della religione attraverso la valorizzazione della pietà popolare, la via dell’arte, la via dell’etica e la via della testimonianza. Tra le proposte indicate per l’itinerario pastorale, quella già sperimentata di un percorso di trekking nei luoghi archeologici accompagnati da letture e musica per riscoprire le radici «dell’umanesimo mediterraneo».

da Avvenire, 14 ottobre 2015

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