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Tra fiction, idee e ricerca il Laboratorio di Napoli 

di Mimmo Muolo

Il 13 giugno il secondo dei tre appuntamenti tematici in vista dell’evento nazionale dell’autunno: comunicare, università, immagini e parole nel programma della giornata dedicata a «Leggere i segni dei tempi e parlare il linguaggio dell’amore»

La scuola e l’università. Le redazioni giornalistiche e i set cinematografici. A prima vista potrebbero sembrare mondi lontanissimi tra di loro. Eppure c’è qualcosa che li accomuna. E quel qualcosa lo si può cogliere scorrendo il programma del secondo dei tre laboratori promossi dalla Cei in vista del quinto Convegno ecclesiale nazionale di Firenze. Sabato 13 giugno, infatti, nel Centro congressi della Stazione marittima di Napoli, scuola e università da un lato, mondo della comunicazione dell’arte dall’altro (arte rappresentata in questo caso soprattutto dalla fiction), saranno l’equipaggio di una metaforica nave chiamata a salpare verso i lidi di un nuovo umanesimo. Quegli ambiti, infatti – sottolineano i promotori dell’iniziativa – costituiscono altrettanti terreni privilegiati in cui ogni giorno si confrontano (e talvolta si scontrano) visioni differenti dell’uomo. Basti pensare proprio alla fiction televisiva, vera e propria palestra educativa (o diseducativa, a seconda dei casi) di milioni di telespettatori. Quando i prodotti veicolano determinati valori, contribuiscono sicuramente alla crescita delle persone e della società, quando invece a passare sono messaggi di altro tipo (sulla famiglia allargata o stravolta, sull’educazione dei giovani, sulla violenza) allora il pericolo di un effetto domino sulla convivenza civile non è solo un’ipotesi di scuola.

Lo stesso si potrebbe ripetere per la scuola e l’università, specie per quanto riguarda il settore della ricerca. È proprio tutto lecito ciò che è possibile realizzare ad esempio in materia di bioetica? In questi anni la cronaca ha sfornato casi che solo qualche decennio fa sarebbero stati di pura fantascienza. Ma l’umano ne è risultato arricchito o impoverito? Quesiti quanto mai attuali e che, mutatis mutandis, possono riproporsi anche per il mondo dell’informazione, dove – come spesso si sente ripetere – la regola delle cinque ‘esse’ (sangue, soldi, spettacolo, sport e sesso) ha soppiantato nella confezione di giornali, tigì e siti web quella più classica delle ‘cinque w’. «Proprio perché questi contesti sono oggi attraversati da delicate e profonde trasformazioni – affermano gli organizzatori del laboratorio – vale la pena di indagarli a fondo. Anche qui, infatti, ogni persona dà forma alla propria umanità, confrontandosi con le differenti visioni della vita e mettendo in gioco la propria intelligenza e libertà».

Sulla base di questa impostazione metodologica, l’appuntamento di Napoli (che segue il Laboratorio di Perugia, in maggio, e precede il terzo e ultimo di Milano, in ottobre) promuoverà quattro approfondimenti attraverso altrettante tavole rotonde, che già dai rispettivi titoli forniscono chiare indicazioni contenutistiche: «La Scuola officina dell’Umano», «Nuovo umanesimo, sfida per l’Università e la ricerca», «Comunicazione, annuncio e dialogo di umanità» e infine «Parole e immagini di un’umanità senza finzioni». Il tutto riassunto dal tema della giornata: «Leggere i segni dei tempi e parlare il linguaggio dell’amore ».

Nel titolo generale si sente con forza l’eco dell’insegnamento di Papa Francesco, richiamato nella Traccia di preparazione al Con- vegno, con l’invito a essere testimoni di Cristo attraverso gesti di vita nuova e di umanità diversa. Gli stessi che in sostanza indagherà la giornata napoletana fin dalle sue battute iniziali, con i saluti dell’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe e l’introduzione del vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, nuovo presidente della Commissione episcopale per la cultura le comunicazioni sociali, oltre che vice presidente per il Sud del Comitato organizzatore di Firenze 2015.

Alla prima delle quattro tavole rotonde interverranno Marco Rossi, (già sottosegretario all’Istruzione), Luisa Franzese (dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Campania), Pier Cesare Rivoltella e Pierpaolo Triani (Università Cattolica). Quella dell’Università avrà come protagonisti Lucio D’Alessandro (Università Suor Orsola Benincasa), Anna Papa (Università Parthenope), padre Domenico Marafioti (Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale), Paolo Baroni (Fuci), moderati da Luigi Fusco Girardi (Università di Napoli Federico II). Sul versante della comunicazione, con Vincenzo Morgante, direttore della Testata giornalistica regionale della Rai, dibatteranno Marco Tarquinio (direttore di Avvenire) Paolo Ruffini (direttore di Tv2000), Giacomo Di Gennaro e Rossana Valenti (Università di Napoli Federico II), moderati da Chiara Giaccardi (Università Cattolica). Infine per i media e le arti saranno presenti l’attrice Tosca D’Aquino, e i produttori Betta Olmi e Carlo Degli Esposti. Modera Fabio Falzone (Tv2000).

da Avvenire, 7 giugno 2015

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