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Umanesimo a scuola

di Remigio Russo

Gli insegnanti di religione cattolica della Diocesi di Latina si confrontano su Firenze 2015 con il vescovo Crociata

Un ringraziamento al Signore per l’anno scolastico appena concluso. Così è iniziato il tradizionale appuntamento di “fine anno” tra il vescovo Mariano Crociata e gli Insegnanti di religione cattolica che fanno capo alla diocesi pontina, tenuto il 30 giugno 2015 presso la Curia vescovile, guidato dal professor Fausto Lanzuisi, vicedirettore dell’Ufficio per la Pastorale scolastica e universitaria e per l’Insegnamento della religione cattolica (come nella nuova definizione che segna la riorganizzazione del settore).

L’occasione è servita anche a focalizzare l’appuntamento di novembre prossimo con il Convegno ecclesiale nazionale di Firenze. «Penso che il tema scelto per questo convegno “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” sia una importante possibilità per voi e per il vostro servizio nella scuola. Ciò, per ragione dell’evento stesso e per il tema trattato», ha spiegato il vescovo Crociata. Proprio riferendosi all’argomento comunque complesso dell’umanesimo è iniziato l’intervento di don Paolo Spaviero, coordinatore del Comitato diocesano per “Firenze 2015”, il quale ha illustrato l’impianto generale del convegno. Una particolare attenzione è stata prestata alla Traccia, alle “cinque vie verso l’umanità nuova” (uscire–annunciare–abitare–educare–trasfigurare) in cui proprio gli insegnanti di religione cattolica trovano un ruolo di primo piano con la loro missione nella scuola e soprattutto con i ragazzi.

Da parte degli insegnanti c’è stato l’impegno a promuovere il convegno tra i propri studenti alla ripresa dell’anno scolastico, dove possibile, a causa della differente periodicità della programmazione scolastica di cui bisogna tener conto. Crociata ha colto l’occasione anche per spiegare nel merito il recente riassetto degli uffici di curia che ha coinvolto il settore degli insegnanti di religione, unito a scuola e università. «Il senso del cambiamento è quello dell’integrazione e concentrazione nell’impegno pastorale della Chiesa che a sua volta sente di dover rivolgere la sua attenzione alla persona. Certo, l’insegnamento della religione cattolica non si può considerare un ambito pastorale tra gli altri, ma ha una sua specificità. Tuttavia, con le dovute cautele bisogna dire che l’insegnante di religione cattolica fa parte di quella serie di presenze che attestano la presenza della Chiesa più in generale.

Ecco, allora, che nulla toglie che anche l’insegnante di religione partecipi a un progetto di presenza nella scuola in senso lato, attraverso l’annuncio, la testimonianza e la promozione tra le persone e tra i gruppi. In questo contesto si pone l’obiettivo dell’unificazione di questi uffici», ha spiegato il Vescovo. Invece, a Lanzuisi il compito non solo dell’aggiornamento statistico (187 insegnanti, per la maggior parte donne) e delle spiegazioni tecniche, ma anche quello di portare il saluto e il «grazie» ufficiale alle quattro insegnanti andate in pensione: Raffaella Simonte, Maria Assunta Capeti, Paola Fatale e Lidia Di Giuli. Due di loro presenti all’incontro, nella loro replica hanno assicurato che andranno in pensione dalla scuola ma non dalla Chiesa assicurando il loro impegno – dove possibile – nei servizi pastorali. Affermazioni che unite a quelle del confronto hanno fatto dire a Crociata che «questo gruppo di insegnanti sta facendo la storia di questo territorio».

da Avvenire, 5 luglio 2015

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