rassegna stampa

Uno spettacolo su Dante con detenuti, disabili, malati, senza fissa dimora

I poveri di Francesco recitano Dante. Ci saranno anche detenuti, persone senza fissa dimora, disabili, malati tra i 500 “protagonisti” dello spettacolo itinerante “Dante | 750 legato con amore in un volume / ciò che per l’universo si squaderna”, una messa in scena dei paesaggi descritti nella Divina Commedia, che debutterà questa sera a Firenze all’interno del Complesso di Santa Croce (ore 20.30). L’iniziativa – un omaggio per i 750 anni della nascita del Sommo poeta – fa parte degli eventi culturali che l’arcidiocesi fiorentina promuove in occasione del 5° Convegno ecclesiale nazionale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” che si è aperto oggi (fino al 13 novembre) per accogliere i delegati ed offrire loro la possibilità di accostarsi alla bellezza del capoluogo toscano. Il pubblico in piccoli gruppi verrà accompagnato lungo tre diversi ambienti a cui corrisponderanno tre differenti esperienze sensoriali: il Famedio, la Sacrestia (che ospita il Crocifisso di Cimabue) e la Cappella dei Pazzi, ognuno dedicato a una cantica della Divina Commedia e caratterizzato da una specifica timbrica acustica e olfattiva, ossia suoni, rumori e odori descritti da Dante. A “dare vita” ai paesaggi saranno personalità della vita pubblica e dello spettacolo, persone comuni, detenuti, malati, disabili, senza fissa dimora, ragazzi, bambini e stranieri che popoleranno le tre cantiche recitando per il passante / spettatore alcune terzine della Divina Commedia. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Opera di Santa Croce.

Oltre a “Dante | 750 legato con amore in un volume / ciò che per l’universo si squaderna”, in occasione del 5° Convegno ecclesiale nazionale che si è appena aperto a Firenze, l’arcidiocesi promuove altri due eventi culturali. “Bellezza divina. Arte sacra tra van Gogh, Chagall e Fontana” è il titolo dell’esposizione che ha aperto i battenti lo scorso 26 settembre a Palazzo Strozzi (fino al 24 gennaio 2016), eccezionale percorso dedicato alla riflessione sul rapporto tra arte e sacro tra metà Ottocento e metà Novecento. Grandi protagoniste della mostra sono opere come l’Angelus di Jean-François Millet, eccezionale prestito dal Musée d’Orsay di Parigi, la Pietà di Vincent van Gogh dei Musei Vaticani, la “Crocifissione” di Renato Guttuso delle collezioni della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, la “Crocifissione bianca” di Marc Chagall, proveniente dal “The Art Institute Museum” di Chicago. “Si fece carne. L’arte contempla il sacro” è invece il titolo della mostra, allestita dal 9 ottobre 2015 al 9 gennaio 2016 nei sotterranei della basilica di San Lorenzo con l’intento di porre l’attenzione sulle produzioni di artisti viventi che si sono confrontati con il cristianesimo attraverso dipinti, sculture e oggetti di devozione. I delegati al convegno hanno inoltre la possibilità di visitare, tra le altre cose, una Mostra sul cinema allestita a Fortezza da Basso dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, in collaborazione con il Museo nazionale del cinema di Torino e l’Ufficio nazionale comunicazioni sociali della Cei. Questa sera alle 21, nella basilica di san Lorenzo, lo spettacolo teatrale “Passio hominis” con Lina Sastri nel ruolo di Maria e Jacopo Venturiero nel ruolo di Cristo, a cura della Fondazione Istituto dramma popolare di San Miniato.

Fonte: SIR – Servizio Informazione Religiosa (9 novembre 2015)

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