parole dell'umano

Prudenza

di Chiara Giaccardi

Prudente ė la forma contratta di pro-videns: che sa guardare lontano. Non ė quindi solo il trattenersi, il limitarsi (un significato negativo), ma il saper guardare più lontano dell’immediato (una capacità attiva). Rendendoci conto delle conseguenze, delle implicazioni ci diventa chiaro come alcune cose nel presente siano insensate, inutilmente pregiudicanti. E quindi diventa naturale abbandonarle.

La prudenza è una virtù non perché segno della nostra capacità di adesione a principi esterni (la moderazione, per esempio) ma perché, etimologicamente, è una vis, una forza che ci sostiene nella capacità di non immergerci passivamente nel presente, seguendo l’onda di quel che fanno tutti, bensì di adottare uno sguardo libero e originale, che distingue tra ciò che ha valore e senso e ciò che è sollecitato dalle contingenze. E quindi non si autolimita (negativamente) ma sceglie (positivamente).

Nella nostra cultura la prudenza è vista invece, più che come una virtù, come una debolezza di chi non osa rischiare. Ma spesso l’audacia non ė che incoscienza, mentre la vera prudenza richiede, appunto, forza e intelligenza: capire cosa è davvero importante, guardare più in là dell’istante, ascoltare il desiderio che continuamente ci spinge ad andare oltre le piccole gratificazioni e rassicurazioni immediate, verso qualcosa di più grande. La prudenza ė la forza di mettere in ordine le cose secondo ciò che conta davvero, senza restare intrappolati nelle inezie e nel conformismo. Esercitando questa forza noi diamo valore alle cose, e siamo anche un segno per gli altri. Testimoni della capacità di guardare lontano. E magari anche in alto.