umanesimo digitale

Sacerdoti 2.0 per una pastorale dell’incontro

di don Paolo Padrini

Il sacerdote vive nel mondo e nella relazione è chiamato – per vocazione umana e cristiana – a vivere l’intensità che Cristo viveva con i suoi discepoli e fratelli. L’esperienza che vive è una esperienza pastorale, ovvero l’esperienza del pastore in mezzo al suo popolo: un pastore che conosce le sue pecore, che è con loro guida e compagno di viaggio. Un pastore-fratello, prossimo, e – nella fede – guida e accompagnatore. In questa esperienza di incontro, si realizza la salvezza, quello spazio di redenzione-perdono, di accoglienza che “sana”. Il sacerdote è chiamato quindi a vivere relazioni che siano sempre significative e pastorali.

L’ambito dei social network non può rimanere fuori da questa “pastorale dell’incontro”: essi sono infatti luogo di relazione e di incontro (complesso come tutti i luoghi di questo tipo – ovvero tutti i luoghi di relazione…), nella varietà delle sue sfaccettature, complessità, problematiche, linguaggi, opportunità già scoperte ed ancora da scoprire. In essi, il sacerdote, non deve dimenticarsi di essere tale. Non possono diventare infatti luoghi di fuga, “terra di nessuno”, fuori da ogni valore, proprio perché essi sono (e devono essere) veramente luoghi significativi.

Se così è – ed i fedeli hanno un sesto senso, si accorgono subito di questo – il sacerdote sarà certamente bene accolto, anche nei social network. Egli sarà una persona, un prete “vero” in mezzo a persone per lui vere, importanti… Egli sarà capace di gestire l’incontro, il ruolo, l’amicizia, e così facendo potrà essere esso stesso, come persona, “casa accogliente”, luogo di incontro e di relazione che si fa salvezza.

Da questo punto di vista, la Chiesa è certamente preparata. Ma soprattutto essa deve sempre essere vigilante: soprattutto in riferimento alla sua capacità di vivere ogni luogo come luogo pastoralmente rilevante. Portando Cristo al cuore dell’uomo.


Don Paolo Padrini è sacerdote della Diocesi di Tortona. La sua passione per la comunicazione e l’educazione ai nuovi media lo porta a specializzarsi in Teologia Pastorale delle Comunicazioni sociali alla Pontificia Università Lateranense. Porta avanti numerose attività sempre nell’ambito della comunicazione e della Media Education: nel 2008 inventa iBreviary una app per dispositivi mobili  che porta la preghiera su smartphones e tablet. Collabora esternamente all’iniziativa del portale internet Pope2You.net. È autore di articoli e libri (fra cui Facebook, internet e digital media: una guida per genitori ed educatori [San Paolo 2012]  e Social network e formazione religiosa [San Paolo, 2014]) e animatore di un’intensa attività di incontri con bambini, giovani, genitori ed educatori sul tema delle educazione all’uso dei social network. È blogger per l’Huffington Post.

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