parole dell'umano

Spirito

di Simone Morandini

“Credo nello Spirito Santo, che è Signore è dà la vita”: così ogni domenica, nel Simbolo Niceno Costantinopolitano, confessiamo la divinità dello Spirito di Dio, “che con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato”. Prima ancora, però, lo Spirito è esperienza vitale, che trasforma l’esistenza credente; è quella realtà che sperimentiamo quando tocchiamo con mano la forza e la libertà che suscita in noi l’agire divino. Lo Spirito è colui che in noi grida “Padre”, quando ci rivolgiamo a Dio (Gal. 4,6); è colui che ci guida nella comprensione delle parole lasciateci dal Signore Gesù (Gv. 14, 26). È nello Spirito che vive quella comunione che plasma la chiesa; è Lui che ci guida nella celebrazione e nella stessa confessione del Signore.

Senza riferirci a Lui, insomma, non possiamo comprendere l’esistenza credente, ed anzi in effetti neppure la stessa realtà dell’umano, quale ci appare alla luce della fede in Gesù Cristo. Il Concilio Vaticano II ci ricorda, infatti, che sotto la guida dello “Spirito del Signore che riempie l’universo” la comunità cristiana è chiamata a “discernere negli avvenimenti, nelle richieste e nelle aspirazioni, cui prende parte insieme con gli altri uomini del nostro tempo, quali siano i veri segni della presenza o del disegno di Dio” (Gaudium et Spes n. 11). Lo Spirito dice cioè di una presenza divina che attraversa il creato e la storia e che interpella misteriosamente ogni uomo ed ogni donna; crediamo, infatti, che “lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al mistero pasquale” (Gaudium et Spes, n.22).

Un umanesimo radicato in Gesù Cristo vivrà, dunque, della fiducia in un operare nascosto che attraversa il reale tutto e che tocca la coscienza di ognuno ed ognuna (Gaudium et Spes, n.16); vivrà nell’attenzione per il dinamismo che esso fa irrompere sempre e di nuovo – come vento leggero – nella storia dell’umanità; vivrà nella speranza sapiente di chi sa che il gemito della creazione (Rom. 8, 19 ss.) in Lui non resta inascoltato.