parole dell'umano

Fraternità

di Anna Maria Golfieri

Di fraternità non si parla mai troppo, anzi, in questi tempi il rischio è quello di sottovalutarla. Va in controtendenza Papa Francesco. Sarebbe interessante verificare la frequenza, l’incidenza, il significato di “fraternità” nel suo magistero. Cominciando per esempio dalla Evangelii Gaudium: «A volte perdiamo l’entusiasmo per la missione dimenticando che  il Vangelo risponde alle necessità più profonde delle persone, perché tutti noi siamo stati creati per quello che il Vangelo ci propone: l’amicizia con Gesù e l’amore fraterno» (265). Da questa ricerca potrebbe scaturire l’invito a vedere la fraternità come  una sfaccettatura nel “poliedro” del nostro vocabolario, come una “angolazione” a partire dalla quale gettare uno sguardo complessivo su tutte le dimensioni dell’umano in quanto tale. Si potrebbe sottolineare l’importanza fondamentale dell’educazione alla fraternità all’interno di ogni progetto di educazione all’affettività e sessualità.

La capacità di stabilire relazioni fraterne con le persone del proprio e dell’altro sesso è indispensabile a ogni persona e a tutti i cristiani: laici sposati, non sposati, preti, consacrati. Tutti hanno bisogno di saper essere fratelli e sorelle per essere fedeli ai priopri compiti e sostenere la fedeltà degli altri, nei vari ambienti della quotidianità. Mentre la splendida vocazione matrimoniale tra uomo e donna secondo il progetto della creazione è legata al tempo storico, la fraternità durerà in eterno quando Dio sarà tutto in tutti. E ripercorrendo i volti dei testimoni che hanno vissuto una vita buona, bella e beata trasmettendo la fiaccola dell’umanità e della fede, la nostra memoria ricorda, accanto alle coppie di sposi, quegli uomini e donne che già su questa terra hanno espresso tutta la loro affettività nella fraternità universale e nella paternità/maternità spirituale: oltre ai sacerdoti e consacrati, anche tanti laici e laiche, amati da Cristo fratello e servo, la cui solitudine si è trasfigurata in servizio alla famiglia di origine, alla società, alla Chiesa.

Nello stesso tempo potremmo vedere nella fraternità un ponte, un raccordo fra la dimensione affettivo-familiare e quella civile, sociale, culturale, politica. Una istanza capace di coinvolgere credenti e non credenti, aprendo i cuori all’intervento del Padre. Tanto più che “iniettare forti dosi  di lessico dell’affettività” nella trattazione di temi sociopolitici è una caratteristica tipica del linguaggio di papa Francesco, finalizzata non a sostituire il rigore e l’articolazione dei vari tipi di necessaria analisi scientifica, ma ad evitare che la riflessione concettuale si trasformi in ideologia “disumanizzante”. Nell’udienza dedicata ai fratelli nell’ambito delle catechesi sulla famiglia, il Papa ha sottolineato come la fraternità sia necessaria a evitare la degenerazione di libertà e uguaglianza.

Insomma “fraternità” è un autentico crocevia di pensiero e di azione per collegare Sinodi sulla famiglia, Convegno di Firenze, eventi ecclesiali e civili, tutti gli aspetti del “santo pellegrinaggio” del Popolo fedele di Dio, guidato da papa Francesco in creativa continuità con i predecessori e in compagnia di tutti gli uomini e donne di buona volontà…

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