parole dell'umano

Perdono

di Chiara Giaccardi

Poco ama chi poco è stato perdonato.

Così dice Gesù a chi lo rimprovera di lasciare che una donna, peccatrice per di più, usi un olio prezioso per ungerlo e poi gli asciughi i piedi, bagnati di lacrime, coi propri capelli.

Ma che cos’è il perdono? Non certo una sanatoria, una mano di vernice su un muro imbrattato. Non è oblio che cancella, ma memoria che libera. È un atto di grande libertà: libertà dalla trappola della reazione, della vendetta, della durezza che prima di tutto indurisce chi la pratica. E libertà dal male che sembra inchiodare a una ripetizione senza via d’uscita. Il perdono libera tutti.

Senza perdono non può esserci legame, perché nel rapporto con l’altro incomprensioni e anche ferite sono inevitabili. Due strade allora: scegliere l’io e rinunciare al legame o scegliere il noi e perdonare. Un movimento eccedente, che introduce novità, che dice che una realtà diversa è sempre possibile. Un balsamo per le ferite, un esercizio di generosità e decentramento, e non di mera arrendevolezza o generico buonismo.

Non c’è legame senza perdono. Come scrive Mario Luzi, pensando alla moglie malata: «Ciò di cui ho bisogno / infine, è di perdono. / Non so bene di che, ma di perdono comunque».

L’amore ci ha messi al mondo, il perdono ci fa rinascere.

È una risposta possibile alla domanda di Nicodemo a Gesù: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?» (Gv 3,4). L’uomo vecchio, peccatore, non può tornare nel grembo, ma può rinascere ricevendosi dalle mani dell’altro come di nuovo degno di fiducia. Di nuovo, e in modo nuovo.

In questo movimento, il perdono fa rinascere chi lo concede e chi lo riceve, come è detto bene in un verso di Ada Negri: “in mille forme di perdono e d’amor rinascerai”

Per questo, come ha raccomandato Papa Francesco, non dobbiamo stancarci di chiederlo.

Perché «Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia» (Evangelii Gaudium 3).

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