parole dell'umano

Potere

di Stefano Biancu

I totalitarismi del XX secolo ci hanno resi giustamente diffidenti verso ogni forma di potere. La nostra coscienza democratica ci insegna che tra i diversi poteri è sempre necessario un equilibrio: un potere deve limitare un altro, affinché nessuno divenga assoluto e totalitario. Il suo esercizio è necessario per una convivenza umana ordinata e giusta, ma il potere è un oggetto delicato, da maneggiare con cautela. Tutto questo la storia ce l’ha insegnato, a caro prezzo.

Ciò che invece troppo facilmente dimentichiamo è che, accanto al potere – e prima di esso – c’è l’autorità. Potere e autorità non sono affatto la stessa cosa. Il potere, per definizione, limita la libertà – e lo fa anche quando agisce “a fin di bene” – mentre l’autorità genera la libertà, la nutre, la restituisce a se stessa, la fa essere.

Il discorso potrebbe essere molto lungo, e infinito è il numero dei pensatori che si sono applicati a pensare il potere, l’autorità e i loro rapporti reciproci. Un’immagine può però aiutarci a capire qualcosa dell’uno, dell’altra e dei loro rapporti: ce la fornisce Manzoni, nel capitolo 21 dei Promessi sposi. Lucia è nelle mani dell’Innominato, il quale ha potere di vita e di morte su di lei. Lucia lo supplica di lasciarla andare, ma è fragile, non ha alcuna forza da contrapporgli. Eppure, nella sua debolezza, pronuncia una frase che avvia un terremoto nel cuore dell’Innominato: “Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia”. Quella frase diventa un seme che feconda il cuore di quest’uomo potente e terribile: ora – scrive Manzoni – “tutto gli appariva cambiato”.

La piccola e indifesa Lucia, con la sua autorità fragile trasforma il cuore del potente Innominato, permettendogli di ritrovare se stesso. Riaccende in lui l’umanità sopita.

E dunque: il potere limita la libertà, l’autorità la nutre. Ma abbiamo bisogno dell’uno e dell’altra. Non è possibile una convivenza umana ordinata e giusta senza un qualche esercizio di potere. Ma – al contempo – abbiamo bisogno che il potere sia autorevole: che sia credibile, disinteressato, che sia inteso come una forma di servizio a favore della libertà. Non c’è alternativa: o il potere è autorevole o è autoritario, o è l’una cosa o è l’altra. O è servizio o è, semplicemente, oppressione.

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