parole dell'umano

Scandalo

di Marinella Perroni

L’evangelista Luca stupisce, a volte, per il suo pacato realismo. È l’unico degli evangelisti a elaborare una parola di Gesù sullo scandalo e a impedire, così, di scadere in un tanto facile quanto inutile moralismo. Scrive Luca: “Disse ai suoi discepoli: “È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui a causa del quale avvengono” (17,1).

Cosa sono gli “scandali” e chi sono i “piccoli” che tanto stanno a cuore a Gesù? Siamo troppo abituati a confinare gli scandali nella sfera dei costumi sessuali e a identificare i piccoli con i bambini. In realtà, gli “scandali” sono gli impedimenti con cui alcuni rendono difficile ad altri il rapporto con Dio, lacci e lacciuoli con cui viene impedito ad alcuni di credere in lui e di ricevere il suo perdono. Gli “scandali” sono quelle parole, leggi, dottrine con cui, troppo spesso, coloro che si ritengono giusti impediscono ai “piccoli” di sentire anche come propria la casa di Dio. I “piccoli”, allora, sono i non addetti ai lavori, quelli che a nessun titolo possono pensare di stare al centro dell’istituzione religiosa, del culto, della dottrina.

Il Papa ha chiesto perdono a nome della chiesa per gli scandali. Ed è stato un atto di giustizia. La vera rivoluzione avverrà, però, quando i “piccoli” non saranno tenuti fuori, quando anche a loro verrà permesso di prendere la parola, di avere anche loro una parola “teo-logica” da dire, una parola su Dio. Una chiesa che non sa ascoltare i “piccoli” dà scandalo.

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