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Uscire, la sintesi di don Duilio Albarello

Avviare un processo sinodale, formare all’audacia della testimonianza, promuovere il coraggio di sperimentare. Questi i tre impegni emersi dai lavori nel gruppo dei delegati del 5° Convegno ecclesiale nazionale di Firenze sul tema “uscire”, la prima delle cinque “vie” indicate nella Traccia, “sogno” di Papa Francesco “per gli uomini e le donne che testimoniano Cristo oggi in Italia”. A presentarli è stato don Duilio Albarello, docente di teologia fondamentale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. “L’esperienza e lo stile che abbiamo vissuto – ha detto – destano un desiderio di modalità di vita ecclesiale”. “Incamminarsi in un percorso sinodale è la strada maestra per crescere nell’identità di Chiesa in uscita”. Per don Albarello, occorre inoltre “formare all’audacia della testimonianza” avviando “processi che abilitino i battezzati a essere evangelizzatori attenti, capaci di coltivare le domande che provengono dall’esperienza di fede e di andare incontro a tutte le persone animate da una autentica ricerca di senso e di giustizia”. L’annuncio del Vangelo “non deve essere offerto come una summa dottrinale o come un manuale di morale, ma anzitutto come una testimonianza sulla persona di Cristo, attraverso un volto amichevole di Chiesa tra le case, nella città”. Infine, “promuovere il coraggio di sperimentare” è l’indicazione formulata dalla tavola dei giovani, che propongono ad ogni comunità cristiana di “costituire un piccolo drappello di esploratori del territorio” che “si impegnino ad incontrare le persone, soprattutto nelle periferie esistenziali”.

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