Pellegr.in.azione
Pellegrinaggio diocesano giovanile
Il Pellegrinaggio diocesano della pastorale giovanile nasce da un’idea di don Livio Tacchini, che ci viene così raccontata da uno dei primi partecipanti.
“Partimmo quasi sprovveduti, a pensarci ora. Una decina di ragazzi, un prete e un seminarista. Non avevamo timori reverenziali rispetto all’avventura che stavamo per affrontare. Zaino in spalla con tutto il necessario: addirittura le pentole per cucinare la sera!
Era il 1994 e don Livio invitò alcuni ragazzi della diocesi; in pochi ci conoscevamo e difficilmente ci saremmo altrimenti conosciuti. Lo scopo era di camminare in Gesù, diventando amici in Gesù e con Gesù. Già la prima sera sembrava di conoscerci da sempre: c’era il tutto fare, la crocerossina, quello che non lo ferma nessuno, lo sfaticato, la saggia … lo stesso che avviene ancora oggi.
Fu dura, durissima. Supporto logistico praticamente assente, 187 chilometri che sembravano non finire mai, tanta acqua addosso … ma di quella durezza nessuno ha un ricordo triste o sgradevole anzi, rimane uno dei più edificanti. Abbiamo sperimentato l’accoglienza della gente che incontravamo e di chi ci ha dato un luogo per la notte. Siamo cresciuti nella preghiera e nell’ascolto. All’ arrivo a Loreto ci sembrava di avere scalato l’Everest, stanchi ma felici. In seguito, molte strade e molto tempo abbiamo percorso insieme: qualcuno si è perso altri hanno continuato a crescere in Gesù e a portare altri ragazzi al pellegrinaggio, che ancora oggi, rimane intatto in tutta la sua potenza evangelizzatrice.”
Modalità di svolgimento
Il pellegrinaggio si svolge sempre nei giorni che seguono la Pasqua: dal lunedì, al mercoledì.
Protagonisti sono i ragazzi delle scuole superiori e universitari, accompagnati da animatori di diverse età; tutti con lo zaino in spalla, sufficiente a stare fuori casa tre giorni, dormendo in sacco a pelo, nelle palestre o in altri luoghi messi a disposizione da Istituti, Parrocchie ed Enti.
Colazione, pranzo e cena calda vengono preparati da volontari che approntano una cucina mobile (che segue il la Pellegrinazione) per soddisfare le diverse esigenze di ragazzi e sacerdoti partecipanti.
C’è una grossa mole di lavoro da svolgere nella fase organizzativa del pellegrinaggio: preparazione del percorso con la definizione delle tappe; acquisto dei viveri per i tre giorni, preparazione del menù, ecc.; nonché un grosso lavoro di sostegno materiale durante le tre giornate di viaggio.
I volontari che vi partecipano prendono permessi e ferie dal lavoro perché è un appuntamento molto sentito al quale non vogliono rinunciare.
I ragazzi attendono con trepidazione questo cammino di fatica e di preghiera che porta a conoscere i nuovi compagni di strada e crea solide amicizie.
Molto spesso chi ha vissuto questa esperienza invita altri a partecipare l’anno successivo.
Durante il pellegrinaggio ci sono dei momenti di preghiera e di meditazione e le celebrazioni delle liturgie animate da canti adatti al momento, emotivamente trascinanti e coinvolgenti.
Soggetti coinvolti
Accanto ai giovani, protagonisti con le loro caratteristiche umane, con la loro voglia di crescere, ma anche e soprattutto con la loro fede o con il desiderio di credere, è fondamentale la presenza dei sacerdoti, anche loro zaino in spalla!
Don Livio Tacchini, ideatore di questa esperienza, nel tempo ha invitato e coinvolto altri sacerdoti alla guida del cammino. Egli continua ad essere presente, ma non è solo.
I sacerdoti, negli anni, si sono ritrovati ad interpretare i sentimenti e i disagi dei ragazzi con formidabile intuito, trovando risposte ai loro bisogni giovanili.
Come detto il Pellegrinaggio coinvolge anche numerosi adulti, che si mettono al servizio di questi ultimi per alleviare le fatiche quotidiane e rappresentano una testimonianza silenziosa di fede: si crea una comunità itinerante che evangelizza ed educa.
Ricadute positive
Il motivo fondamentale della riuscita di questo evento che si ripete ogni anno e che ha toccato quest’anno il picco di partecipanti (i giovani erano circa 270, un numero significativo per la nostra piccola diocesi) è credere fermamente che questa sia la proposta giusta per portare e seminare la parola di Gesù Risorto con trasporto e senza quelle frontiere (case, mura, parrocchie, chiese e così via) che normalmente utilizziamo. Ci si sente liberi di pregare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, pensando che sia ‘naturale’.
Dopo la riflessione della quaresima, l’astinenza e il silenzio, questa esperienza di comunione e preghiera fa esplodere una carica interiore che rigenera lo spirito. E’ una occasione unica per vivere la parola di Dio in modo forte e condiviso, come pure la preghiera molto sentita e la Messa così intensa che vorresti non finisse mai, lasciandoti il desiderio di intraprendere un “nuovo cammino”. Il pellegrinaggio è condividere ed aiutare nel nome di Gesù.
Cronologia dei pellegrinaggi
1994 LORETO SANTUARIO DELLA SANTA CASA
1995 LA VERNA SANTUARIO FRANCESCANO
1996 ASSISI BASILICA DI SAN FRANCESCO
1997 CORTONA SANTUARIO DI SANTA MARGHERITA
1998 TODI CHIESA DI SAN FORTUNATO
1999 CANOSCIO SANTUARIO MARIANO
2000 ROMA TOMBA DI SAN PIETRO
2001 ORVIETO DUOMO
2002 SIENA ABBAZIA DI SANT’ANTIMO
2003 LORETO SANTUARIO DELLA SANTA CASA
2004 FIRENZE EREMO DI MONTE SENARIO
2005 LUCCA DUOMO VOLTO SACRO
2006 ROMA SANTUARIO DELLA MENTORELLA
2007 BOLOGNA SANTUARIO DI SAN LUCA
2008 LIVORNO SANTUARIO DELLA MADONNA NERA
2009 MACERATA MADONNA DELL’AMBRO
2010 VITERBO SANTUARIO DELL MADONNA AD RUPES
2011 FOLIGNO MADONNA DELLA STELLA
2012 FIRENZE SAN VIVALDO
2013 TOLENTINO SAN NICOLA
2014 SIENA MONTE ULIVETO