esperienze

Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti

Granelli di senape

Parrocchia Sant’Eustachio e Associazione “Theotokos”

Il Centro socio-educativo “Granelli di senape” prende il suo nome da una immagine del Vangelo. Il granello di senape è uno dei semi più piccoli che, crescendo, diventa così grande che anche gli uccelli vi possono riposare (cf. Mc 13,31).

Il Centro è una comunità educativa, nata nel 2010 dall’esperienza della parrocchia S. Eustachio di Acquaviva delle Fonti, in particolare da un gruppo di giovani educatori, e dall’Associazione di volontariato “Theotokos”.

Storia

Nel 2010 le scuole del nostro territorio hanno richiesto ai Servizi Sociali un supporto educativo durante le ore scolastiche per bambini con problematiche psico-sociali e comportamenti aggressivi verso i loro coetanei e gli adulti. Tale richiesta è stata condivisa con la parrocchia che, con l’associazione, ha chiesto a giovani educatori di elaborare un progetto per rispondere ai bisogni educativi del nostro territorio. Il progetto ha fatto emergere la necessità di un punto di riferimento stabile per le famiglie del territorio. Di qui è nata l’esperienza del Centro socio-educativo.

Nel 2010 è iniziata una fase sperimentale in seguito ad una convenzione tra il Comune di Acquaviva delle Fonti e la Parrocchia S. Eustachio.

Attualmente, con l’autorizzazione del Comune di Acquaviva (det. n. 323 del 20 giugno 2013), è stato riconosciuto il Centro socio-educativo “Granelli di senape” sito presso l’ex Scuola dell’infanzia in via vittime di via Fani. La determinazione comunale autorizza il funzionamento di un Centro socioeducativo per minori secondo le indicazione dell’art. 52 del regolamento regionale n.4/2007 e prevede la capacità recettiva di 60 minori.

Campo di intervento 

Il Centro socioeducativo indirizza la propria riflessione e il proprio impegno verso la famiglia e il minore. Per questo motivo promuove e realizza progetti e interventi volti alla prevenzione del disagio e alla promozione del benessere di minori, di persone diversamente abili e delle loro famiglie.

Soggetti coinvolti nell’iniziativa

Un elemento fondamentale della metodologia di lavoro del Centro è la collaborazione stabile e costante con le diverse agenzie educative al fine di definire e concordare gli obiettivi di crescita e di sviluppo per i minori e per l’intero nucleo familiare.

In questi anni, questa scelta, è stata messa in atto attraverso convenzioni, protocolli d’intesa e borse di studio con Istituzioni e persone. Nello specifico si sono avviate:

  • una convenzione con l’Amministrazione Comunale che prevede la disponibilità di un ex asilo e il sostegno economico, di alcuni minori;
  • un contratto con la Regione Puglia e i Piani di zona regionali per l’erogazione dei buoni di servizio di conciliazione per l’infanzia e l’adolescenza;
  • un protocollo d’intesa con le scuole primarie che garantisce al minore un sostegno e una sintonia tra il progetto scolastico e quello educativo del Centro;
  • un progetto di tirocinio destinato ai giovani dai 16 ai 18 anni che ha coinvolto circa trenta studenti del Liceo psico-pedgogico “don Milani” e dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “R. Luxemburg” di Acquaviva delle Fonti;
  • una convenzione di tirocinio di formazione e orientamento con l’Università di Padova;
  • una convenzione per l’utilizzo del piano terra del palazzo vescovile quale sede per il Centro socio educativo con la Diocesi nel 2010;
  • una collaborazione con la caritas cittadina e parrocchiale finalizzata al sostegno extrascolastico di alcuni minori provenienti da famiglie in difficoltà attraverso borse di studio;
  • esperienze di volontariato per gli adolescenti e i giovani con l’Azione Cattolica, l’Agesci e le associazioni di volontariato.


Soggetti destinatari, finalità e strumenti 

Il Centro Socio-Educativo offre un servizio rivolto a minori italiani e stranieri dai 6 ai 18 anni residenti nei comuni del Distretto Socio-Sanitario BA/5 (Grumo Appula, Sannicandro di Bari, Acquaviva delle Fonti, Cassano delle Murge, Toritto, Binetto).

Il Centro trova la sua sorgente motivazionale nell’esperienza cristiana di cui il Vangelo è la sintesi. Pur non ponendo come condizione per i ragazzi e gli educatori la professione di fede cristiana, il Centro propone come antropologia di riferimento il personalismo cristiano fondato sui valori di bontà, libertà, socialità, rispetto del corpo e dell’altro. La regola fondamentale che unisce l’impegno degli educatori, il progetto formativo dei ragazzi, il servizio dei volontari trova il suo fondamento nell’invito ad amare gli altri come se stessi, a partire dai più piccoli e deboli. Il Centro, in quanto soggetto giuridico, ispira il suo impegno alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (art. 1) e alla Costituzione italiana (CI art. 3).

Il team educativo composto da giovani educatori e psicologi si incontra settimanalmente per discutere, verificare e programmare il percorso educativo comunitario e individuale. Abitualmente sono presenti i sacerdoti e laici volontari.

Il progetto educativo si realizza attraverso proposte di supporto e potenziamento scolastico, sostegno genitoriale (scuola genitori e colloqui personali), promozione e sviluppo di forme di cittadinanza attiva e di partecipazione al proprio contesto di vita; gestione e animazione del tempo libero (laboratori artistici, musicali, sportivi).

Frutti sul territorio

Il Centro, col tempo, sta diventando un riferimento territoriale e una risposta concreta della Parrocchia ai diversi bisogni della famiglia e della scuola. Ultimante stiamo proponendo alcune tavole rotonde su temi riguardanti il minore (es. i diritti del minore) e sta promuovendo iniziative di formazione sull’educazione (es. campo per educatori).

Difficoltà e criticità incontrate

Le difficoltà iniziali (extra ed intra ecclesiali) sono dovute alla novità del progetto: ci si è chiesto come mai una parrocchia sia intervenuta in modo così specifico nell’ambito educativo e sociale. Le proposte fatte e la concretezza dell’impegno educativo ha fatto superare eventuali perplessità.

Un’altra difficoltà riguarda l’investimento economico iniziale, aggravato dalla crisi economica vissuta in questi anni: non è facile garantire la giusta retribuzione agli educatori e la gestione delle strutture.

Proposte per superare il nodo problematico 

Non abbiamo proposte particolari se non la garanzia che viene dall’impegno e dal sostegno quotidiano al progetto.

Riflessioni conclusive e prospettive 

Certamente il Centro non esaurisce tutto il compito educativo di una comunità parrocchiale, né è possibile ridurre tutta la parrocchia al Centro e alle sue iniziative.

Siamo consapevoli che tutta la parrocchia è “una comunità educante” e che questa dimensione si esprime nella liturgia, nella catechesi e nella carità.

Il Centro, in quanto “luogo educativo” della parrocchia, valorizza l’intera comunità in un reciproco scambio:

  • il Centro riceve dalla Comunità la possibilità di una integrazione reale tra i ragazzi. La parrocchia, infatti, aiuta a non emarginare, né ghettizzare i ragazzi che vengono indirizzati dai servizi sociali o dalle famiglie. La pluralità delle presenze ed esperienze parrocchiali permette di non esasperare difficoltà, rendendo il Centro un ambiente aperto. Inoltre, è sostenuto dal servizio dei volontari (adolescenti, giovani e adulti) presenti in parrocchia.
  • La Parrocchia riceve dal Centro la possibilità di offrire alla Città un luogo concreto e quotidiano in cui sperimentare la carità attraverso il volontariato o le borse di studio “a vicinanza”. Tale esperienza è arricchita anche da occasioni di riflessione e confronto tra i diversi educatori (Centro – ACR – Agesci) e genitori sull’impegno educativo.

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