esperienze

Acireale

I giovani evangelizzano i giovani

Gruppo Giovani Evangelizzazione Diocesano

La nostra fraternità nasce in un luogo ben preciso e da un’esigenza fondamentale. Tutto ha avuto inizio durante la Quaresima del 2009, quando un gruppo di giovani di una parrocchia della diocesi, accompagnato dal loro vicario parrocchiale, si è posto questa domanda: come raggiungere i propri coetanei per portare loro la buona notizia del Vangelo? Questo originario gruppo di giovani ha deciso di recarsi nei luoghi in cui i giovani vivono e trascorrono il loro tempo, iniziando a proporre degli incontri nelle scuole e momenti di evangelizzazione di strada, nei luoghi frequentati dai giovani ma anche in quartieri considerati “a rischio”. Da quest’esperienza, dialogando con il Vescovo di allora, s’intuisce di aver ricevuto in dono dallo Spirito Santo un preciso carisma che viene esplicitato attraverso la redazione di una Regola di vita che la Chiesa diocesana ha accolto ed approvato, coinvolgendo a pieno titolo la nostra fraternità nella Pastorale Giovanile Diocesana. La fraternità è composta da giovani che dopo un periodo di discernimento, chiamato “Accoglienza”, emettono la Promessa di evangelizzazione con un atto di affidamento per le mani della Vergine Maria.

Campo di intervento

Riferimento teologico, spirituale e pastorale dell’Associazione è Gesù Agnello. Sull’esempio di Gesù che «non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita in riscatto per molti» (Mc 10,45) il Gruppo Giovani Evangelizzazione Diocesano vuole mettersi al servizio della Parola e della Chiesa particolare. La fraternità dei membri si affida a Dio per vivere una vita comune, da cristiani[1].

A motivo di questa scelta, vissuta nella secolarità, i membri seguendo il modello di Gesù-Agnello, vogliono incarnare nei loro ambienti quotidiani, nella vita parrocchiale e nell’esperienza dell’evangelizzazione dei giovani l’icona biblica e teologica della chiesa umile e serva, che scende accanto agli uomini, soffrendo in ogni loro debolezza, trasmettendo il Verbo della vita fino a far rinascere la speranza e la gioia nei cuori degli uomini[2].

I membri dell’Associazione si impegnano a vivere il Vangelo ciascuno nel proprio stato di vita seguendo la spiritualità diocesana, propria della Chiesa particolare, intesa come spiritualità cristiana segnata dall’appartenenza a una precisa comunità e dal vissuto sacramentale[3].

Lo specifico del Gruppo consiste nell’evangelizzazione dei giovani fatta dagli stessi giovani attraverso missioni nelle comunità e nelle città, momenti di evangelizzazione e di catechesi per le strade e nei gruppi, l’animazione di momenti di adorazione per i giovani, la proposta di incontri nelle scuole medie e superiori durante i tempi forti dell’anno. Anche l’aiuto ai giovani che si preparano vocazionalmente ad una scelta di lavoro, di studio e di vita dopo le scuole superiori e il dialogo interpersonale con ciascuno rientra in una proposta evangelica di vita in pienezza dove nessuno deve sentirsi perduto[4].

Soggetti coinvolti

La norma di vita del Gruppo Giovani Evangelizzazione Diocesano è il Vangelo e l’Eucarestia: «Un popolo consacrato al cielo è germogliato qui da un seme sublime, è lo Spirito che lo genera da una sorgente fecondata». Questo impegnerà ogni membro a trasformare il Vangelo in vita e la vita in Vangelo secondo il dinamismo eucaristico del «gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date»[5].

Il Gruppo Giovani Evangelizzazione Diocesano assicura la sua collaborazione con il Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile, con il quale è in piena comunione[6]. La fraternità è guidata dalla figura dell’Assistente Spirituale, indicato dal Consiglio e approvato dal Vescovo, che si occupa della cura umana e spirituale dei membri[7]. In segno di comunione con tutta la famiglia diocesana, il gruppo collabora con movimenti, associazioni, gruppi, parrocchie, sacerdoti, religiosi, consacrati/e e laici della Diocesi.

Soggetti destinatari, finalità dell’iniziativa, strumenti

Adolescenti e giovani (14-35 anni) – soprattutto quelli lontani da un’esperienza di fede o dalle realtà ecclesiali. Incontrare i giovani scendendo negli “inferi” delle loro esperienze negative e facendo loro l’offerta della Risurrezione. Incontri, feste, corsi, missioni popolari.

Frutti sul territorio

Una delle tante esperienze positive vissute ogni anno nel Gruppo Giovani Evangelizzazione Diocesano è la Festa del Perdono, evento nel quale quasi mille giovani della nostra Diocesi celebrano il Sacramento della Confessione: ogni anno assistiamo a qualcosa di straordinario e inaspettato, come il riavvicinamento alla fede di giovani che non erano più interessati a vivere una vita cristiana oppure l’incontro tra i sentimenti e le paure degli adolescenti messi a confronto con la saggezza e la bontà dei sacerdoti confessori, che li incoraggiano a vivere una vita piena in Cristo. Per quanto riguarda i giovani che si sono già avvicinati all’esperienza di fede, un itinerario positivo è quello dei Corsi che organizziamo in alcuni periodi dell’anno per approfondire diverse tematiche legate alla vita spirituale, nei quali ci si immerge in un clima di preghiera e fraternità, vissute nella semplicità e nella gioia.

II Gruppo aderisce all’esperienza nazionale di Giovani e Riconciliazione, un gruppo di giovani che fanno esperienza di accoglienza, preparazione ed accompagnamento dei loro coetanei all’incontro con la misericordia di Dio nel sacramento della Penitenza. Quest’aspetto viene vissuto nelle feste del Perdono diocesane, parrocchiali e zonali[8].

Eventuali difficoltà e criticità incontrate

I nodi problematici sono le fragilità che si riscontrano nei giovani che si frequentano nella nostra diocesi, problematiche dalle quali neanche noi siamo esenti. Fragilità affettiva, solitudine, paura di fare scelte definitive dove la vita è intesa come dono e non come interesse, incertezze sul futuro causate dalla mancanza di lavoro anche per i laureati, egoismo, il relativismo del pensiero, la diffidenza nella chiesa e a volte un certo ateismo pratico dilagante: «una forma di ateismo pratico, nel quale non si negano le verità della fede o i riti religiosi, ma semplicemente si ritengono irrilevanti per l’esistenza quotidiana, staccati dalla vita, inutili»[9]. In alcuni giovani che abitano zone a rischio o vengono da condizioni sociali poco chiare, la sensazione è che il loro cuore sia abitato da moti di depressione e di desolazione, quasi a pensare che tutto vada male e che niente può cambiare, ovvero la perdita della speranza che ti fa vivacchiare e non vivere.

Eventuali proposte per superare il nodo problematico

Alcune delle proposte con le quali raggiungiamo diversi giovani sono mirate alla riscoperta delle proprie ferite come feritoie, ovvero occasioni per imparare a crescere nella Verità, nel dono di se stessi, nell’attenzione verso gli altri. Cerchiamo di trasmettere tutto questo attraverso diverse proposte tra le quali:

  • Di gloria in Gloria: i “SI” che aiutano a crescere. Corso per annunciare il nostro essere stati creati ad immagine e somiglianza di Dio.
  • Tuo fratello dov’è? – Scuola di Fraternità. Un Corso per riscoprirsi figli e diventare fratelli.
  • Le notti di Nicodemo – Un tempo per adorare, pregare ed evangelizzare.
  • Festa del Perdono – Notte della misericordia per celebrare il Sacramento della Riconciliazione.
  • Holyween – Veglia di tutti i Santi, per ricordare che nella vita si vince con la luce della Santità!
  • Un canto nella notte – Pellegrinaggio vocazionale per giovani sull’etna.
  • E gioia sia! – Esperienza di “primo annuncio” nelle spiagge e nei luoghi di vacanza.
  • Jeshua: Ferite che salvano – Esperienza di itineranza ad Assisi-La Verna- Valle Santa Reatina e Loreto, spiritualità e fraternità per giovani che vogliono domandarsi,come Francesco d’Assisi: “Chi sono io e chi è Dio per me?”
  • Dona luce alla mia mente – Esperienza di cammino e confronto con i maturandi delle scuole superiori.
  • Il seme e la terra – Un percorso iniziale di approfondimento della fede per adolescenti.
  • Penuel – Incontri biblici e di formazione umana: per discernere la personale chiamata ad esprimere la propria vita in pienezza. Per giovani e giovani-adulti.
  • Di generazione in generazione – Corso per aiutare i giovani a scoprire e riscoprire la figura dell’accompagnatore spirituale.
  • Percorsi di minorità – Un percorso per adolescenti e giovani per imparare a vivere una nuova mentalità.
  • Basar – Percorso dall’umana fragilità alla chiamata alla divina bellezza.
  • Peregrinatio crucis – Cammino con la Croce di San Damiano nei quartieri a rischio dove vivono i giovani lontani dall’Amore di Dio.
  • Incontri nelle scuole.
  • Evangelizzazioni di strada.
  • Missioni popolari parrocchiali e zonali. 

 

Riflessioni conclusive e prospettive

In conclusione, la proposta sempre viva e sempre nuova è il comprendere le problematiche sociali e giovanili, al fine di trovare la maniera più adeguata per prendersi cura dei giovani per far crescere ogni individuo attraverso un cammino di discernimento che gli consenta di capire a cosa il Signore lo chiama, qual è la sua vocazione, ma soprattutto riscoprire la vita come dono. Bisogna anche comprendere come realizzare praticamente questo cammino in maniera comunitaria e fraterna, considerando la fraternità una valida risposta alla crisi educativa, senza che si perda la dimensione personale del discernimento di ciascun giovane. Un’altra questione che ci invita alla riflessione è cercare di incentivare i giovani ad avere cura della propria spiritualità personale, in maniera tale da vivere una vita pienamente cristiana e, di conseguenza, pienamente umana. Testimoni del mistero dell’Agnello, il Gruppo Giovani Evangelizzazione Diocesano, va verso i propri coetanei perché tutti ricevano la Luce del Vangelo: Gesù, l’Agnello di Dio, tenerezza del Padre per gli uomini, perché Lui trionfi oggi, nella storia dei giovani. In cammino, inviati dalla Chiesa diocesana “come agnelli”[10], nel cuore del mondo, “feriti, non smetteremo mai di amare” (Motto della fraternità).

 

[1] Cfr Statuto, art.2

[2] Cfr Ibid., art. 3. Si veda anche CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia. Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il primo decennio del Duemila, 64.

[3] Cfr Statuto, art. 4

[4] Cfr Statuto, art. 9

[5] Cfr Ibid., art. 5

[6] Cfr Ibid., art. 13

[7] Cfr Ibid., art. 25

[8] Cfr Statuto, art. 12.

[9] Benedetto XVI, Udienza generale del 14/11/2012.

[10] Cfr Lc 10,3.

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