esperienze

Alessandria

Itinerari di iniziazione cristiana

Percorsi catecumenali

Il Consiglio Pastorale di Alessandria, dopo aver raccolto le riflessioni ed i contributi delle diverse zone pastorali, ritiene di poter indicare – come “esperienza significativa” del proprio cammino comunitario – il cambiamento apportato agli itinerari di Iniziazione Cristiana.

Da circa 15 anni, infatti, dopo un adeguato percorso di preparazione e studio – per quanto possibile condiviso con tutte le comunità, pur attraverso diffuse resistenze (ad esempio legate alle difficoltà di aggiornamento dei catechisti, dei sacerdoti stessi, dei sussidi allora assai difficili da reperire, ora più frequenti sul mercato editoriale), si è infatti scelto, pressoché in tutta la Diocesi (di dimensioni medio-piccole, comprendente poco più di 70 parrocchie e circa 140.000 abitanti, ma con una partecipazione domenicale stimata intorno al 7%), di vivere l’itinerario di Iniziazione Cristiana con un percorso di tipo catecumenale, che prevede la riscoperta del Battesimo, l’adesione consapevole alla Fede cristiana, la celebrazione congiunta di Confermazione ed Eucaristia, preferibilmente nel tempo Pasquale.

Ovviamente le comunità viaggiano a diverse velocità, ma chi davvero ha impegnato le proprie energie migliori ha potuto sperimentare – come punti di forzauna maggiore capacità di annuncio, legata soprattutto ad una accurata riflessione ed ad un approfondimento della Parola di Dio, un vissuto più consapevole dei gesti e dei tempi liturgici, la capacità di avvicinare più proficuamente le famiglie, anche quelle che vivono situazioni di irregolarità coniugale e ricostituite (la cui presenza è molto significativa nella nostra realtà socio-culturale).

Tra le parrocchie più attente a questo percorso di IC hanno avuto origine cammini di formazione continua, rivolti agli adulti (non esclusivamente i genitori dei fanciulli), alle coppie di giovani (e non solo..) in formazione per il Matrimonio cristiano, alle giovani famiglie ed ai genitori di bambini in età prescolare (0-6 anni), aprendo così una circolarità di annuncio che vede l’impegno vicendevole di più generazioni nel proficuo scambio del dono e dell’accoglienza della Fede.

In questi anni, come detto, si è riscoperta la grazia di una più attenta e condivisa conoscenza sapienziale della Parola, che illumina e dà senso all’esistenza quotidiana, aiuta nell’affrontare le difficoltà di ciascuno, conforta e sostiene nei passaggi dolorosi della propria vita, apre agli altri come fratelli con cui condividere un cammino, persone nuove da invitare a conoscere e sperimentare la vita della e nella comunità.

Tra i “frutti” che lo Spirito ha suscitato, oltre ad una migliore qualità delle relazioni umane (che fa dire a molti di sentirsi realmente, in parrocchia, ‘famiglia di famiglie’), possiamo citare esperienze di carità, ad esempio la più recente in ordine temporale, cioè l’organizzazione di una rotazione tra le diverse comunità parrocchiali per il servizio domenicale alla mensa Caritas, che auspichiamo possa aprire ad una maggiore condivisione ed uso responsabile dei beni personali e comunitari.

Nonostante ciò, persistono ovviamente delle criticità, ad esempio nella costanza e continuità dell’impegno, (che è di alcuni, ma non di tutti); nel rendersi conto che solo in poche comunità si riesce ad inglobare giovani e giovanissimi, o ancora, nella difficoltà di riversare nella dimensione pubblica – in particolare socio-politica, gravemente carente di etica e di partecipazione consapevole e generosa – ciò che si scopre e si sperimenta nella dimensione familiare od ecclesiale.

Per una verifica di tutto questo, crediamo che possa venire un aiuto dal confronto con altre realtà ecclesiali d’Italia, perché da ciascuno sia versato vino nuovo negli otri talvolta un po’ irrigiditi delle nostre singole realtà!