esperienze

Como

0-25

Progetto di educazione sessuale

È urgente contrastare il diffuso analfabetismo affettivo e avere cura della formazione al matrimonio cristiano, alla vita familiare, come anche a forme di verginità consacrata (cfr. CEI, Educare alla vita buona del Vangelo. Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020, n. 54). 

Soggetto proponente

Diocesi di Como, attraverso un’Équipe operativa nata nell’ambito dell’Ufficio diocesano per la pastorale delle famiglie.

Il “logo rappresenta un’impronta di dito umano, con al centro un cuore, che esprime l’originalità della vita e dell’amore di ogni persona. La proposta è di un progetto, non di un’iniziativa o di un semplice contenuto. Progetto è agire insieme e tessere forme di dialogo a più voci. “0-25” indica l’età a cui ci si riferisce per l’educazione sessuale.

Descrizione esperienza

A partire dal 2005 l’Ufficio di pastorale familiare diocesana affronta il rinnovamento delle proposte di educazione sessuale.  La scelta ritenuta più importante e primaria è la formazione.

Pochi anni prima, alcuni laici e due sacerdoti avevano costituito la Fondazione Anna e Michele Melazzini, allo scopo di interagire con altre fondazioni, associazioni, istituzioni, enti, università… a favore della famiglia e della vita sociale.

Una seconda scelta importante è stata quella di avviare forme di collaborazione con enti sia religiosi, sia laici.

Nel 2007 la Fondazione Anna e Michele Melazzini ha invitato il prof. Fabio Veglia di Torino a tenere a Como il primo Corso di Teoria e Me­todologia dell’Educazione Sessuale della durata di 50 ore intitolato “E vissero felici e contenti”, con il patrocinio del Comune di Como, dell’Amministrazione Provinciale, dell’Azienda Sanitaria Locale e dell’Ufficio Scolastico Provinciale della Provincia di Como. Hanno aderito e sostenuto la sua realizzazione il Consultorio “La Famiglia” di Como, il Collegio Interprovinciale delle Ostetriche di Como e Lecco e il Forum Comasco delle Associazioni Familiari, l’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia.

Il corso ha visto la partecipazione di oltre sessanta persone di di­versa professionalità provenienti dalle province di Como, di Lecco e di Sondrio. Il corso è stato riproposto nel 2009 parallelamente a Como e a Sondrio con il coinvolgimento di altri 120 partecipanti.

Dopo tre edizioni del corso di Teoria e Metodologia dell’Educa­zione Sessuale, la Fondazione Melazzini, in sintonia con l’équipe del prof. Fabio Veglia, ha organizzato nel 2010 il corso “Formare for­matori” della durata di 100 ore, limitato a 20 partecipanti di diverse professionalità. La conclusione di questo secondo livello formativo ha rappresentato un passo di importanza strategica per il nostro terri­torio, perché consente ai Consultori, alle Scuole, alla Diocesi ed agli Oratori di poter contare su figure preparate professionalmente al compito di accompagnare il percorso formativo di nuovi educatori.

Da qui è nata l’Équipe 0-25 che ha provveduto alla stesura del “Progetto di educazione sessuale 0-25” e ne cura attualmente l’attuazione.

Il Vescovo ha accompagnato, assunto e promosso il progetto, presentandolo alla Diocesi il 1 novembre 2012.

Campo di intervento

Educazione sessuale delle nuove generazioni, da zero anni a 25 anni, con particolare attenzione alla famiglia.

Soggetti coinvolti

Il tentativo è di coinvolgere tutti coloro che partecipano all’educazione, a partire dalle famiglie e da tutti gli adulti significativi che quotidianamente ricoprono già un ruolo educativo nei confronti dei bambini, dei ragazzi e dei giovani: i genitori, gli insegnanti, gli educatori, i sacerdoti, i catechisti, gli allenatori sportivi…

Tra le istituzioni si privilegiano i contatti con la scuola, le parrocchie, le articolazioni pastorali della diocesi (Vicariati), e si cercano positivi contati con associazioni e con enti legati al territorio. Non si fa educazione sessuale da soli. La si fa soprattutto, a partire dai genitori. E occorre che l’educazione sessuale sia fatta da coloro che già sono accanto ai ragazzi e non da “esperti” esterni. A questi si affidano compiti specifici, ma non l’ordinarietà.

Soggetti destinatari, finalità dell’iniziativa, strumenti

I soggetti destinatari “finali” sono i bambini, fin dalla loro nascita, i ragazzi, i giovani fino ai 25 anni. La finalità è bene espressa nella Consegna che il Vescovo Diego Coletti ha fatto alla Diocesi, di cui riportiamo alcune frasi significative.

    1. L’educazione sessuale non deve nascere anzitutto dai problemi, ma dalla cura dell’identità di bambini e di ragazzi chiamati a divenire uomini e donne capaci di autentiche relazioni, sereni nei rapporti, disponibili al dialogo, aperti all’incontro e generosi fino ad arrivare, dove le circostanze lo richiedono o lo esigono, alla totale donazione di sé.
    2. Nella vita cristiana c’è il segreto di un’autentica umanità: la comunità cristiana ha la consapevolezza che edu­cando a una vita buona secondo il Vangelo, si possano costruire delle vite buone per l’umanità in quanto tale. Il fascino delle esperienze umane riuscite, che si tratti di unioni nuziali o di vocazioni di speciale consacrazione, sta proprio nella possibilità di sperimentare e di far percepire la totalità in cui l’amore immerge la vita umana.

È necessario dunque dialogare in tutti gli ambiti nei quali oggi si compie l’educazione delle nuove generazioni. Educare non è imporre. Educare non è neppur subire. Educare insieme è cercare punti di in­contro e di condivisione di tratti del cammino anche con chi non con­divide la medesima prospettiva religiosa.

La meta di una riuscita educazione sessuale sarà raggiunta quando si consoliderà nel giovane uomo e nella giovane donna l’esperienza del dono ricevuto con la realtà meravigliosa del proprio corpo e dei propri istinti, benedetti da Dio perché dotati di un significato grande e di una fecondità sempre aperta alla vita; quando essi sperimenteranno la gioia dei corpi dati in dono, delle carezze felici, dell’intimità acco­gliente e delicata nella ricerca del bene dell’altro. Si capirà allora an­che la preziosità di una vita autentica delle persone consacrate, celibi e vergini, capaci di varie forme di tenerezza e di sostegno reciproco. StrumentiProgetto diocesano in forma di libro di 80 pagine, libri del prof. Fabio Veglia (Edizioni Erickson), lezioni, laboratori prodotti in occasione di incontri formativi. Frutti sul territorioIl progetto è pensato sul territorio della Diocesi (4 province) e si è concretizzato in Corsi di formazione e in accompagnamento delle esperienze sul territorio.Alcune iniziative recenti ben riuscite sono:

 

  • Bormio, il 13 ottobre 2012: incontro di presentazione del Progetto e della formazione. Ain-Karim 1 e 2 dicembre 2012: primo corso residenziale rivolto ai genitori, insegnanti ed educatori.
  • Vicariato di San Fedele Intelvi: incontri per educatori e per ragazzi.
  • Muggiò, presso il Seminario diocesano, il 2 e 3 marzo e il 13 e 14 aprile 2013: corso di formazione residenziale in due fine settimana.
  • Como, 3 febbraio 2013: incontro di verifica con il prof Veglia sulla prima esperienza formativa residenziale; 8 dicembre 2013, incontro con il prof Veglia su come si costruisce un itinerario
  • Giugno-novembre 2013: percorso formativo (dodici incontri) rivolto alla nascente equipe educativa del Consultorio “La famiglia” di Croce di Menaggio per attivare incontri nelle scuole.
  • Como, 23 settembre 2013: incontro con l’equipe educativa del Consultorio “La famiglia” di Como.
  • Caspoggio, 4-6 gennaio 2014, campo invernale per famiglie organizzato dall’Azione Cattolica: intervento a più voci su “Abbracci felici”, l’educazione sessuale in casa.
  • Como, 12 gennaio 2014, al Gallio: tavola rotonda con il prof Veglia, Mons Angelo Riva e il prof Fabio Macioce sulla differenza di genere.
  • Vicariato di Gravedona, gennaio e febbraio 2104: nel corso di educazione sessuale rivolto ai ragazzi dalla seconda media alla seconda superiore, si svolgono 3 incontri rivolti ai genitori dei quali uno dedicato alla parte morale.
  • Como Centro Pastorale, 22 febbraio e 1 marzo, Corso multidisciplinare su Eros e Agape: presentato anche il contenuto e il metodo del Progetto 0-25.

Altre iniziative allo studio: sostegno all’iniziazione cristiana da 0-6 anni; miglior intreccio con le singole attività di pastorale giovanile e non solo col progetto globale. Ad esempio, campi estivi, momenti formativi per animatori dei Grest e per educatori d’oratorio.

Eventuali difficoltà e criticità incontrate

Una difficoltà riguarda l’originalità del metodo: aiutare gli adulti vicini ai ragazzi a comprendere che essi stessi possono e devono fare educazione sessuale. Una seconda difficoltà riguarda la capacità di star dentro le difficili situazioni morali che adolescenti e giovani vivono.

Eventuali proposte per superare il nodo problematico

Una sola scelta alla quale manteniamo fedeltà: la formazione. Nel progetto si prevede accompagnamento, sostegno, aiuto, collaborazioni, ma mai deleghe e sostituzioni.

Riflessioni conclusive e prospettive

L’educazione sessuale ha bisogno di uscire dalle conferenze di esperti per affrontare la vita dei ragazzi e dei giovani, dentro la quale occorre stare con loro. Occorre prepararsi. La maggior parte del lavoro è di formazione sul territorio. Poi lavoriamo su scelte precise di metodo:

  • Una visione positiva della sessualità umana
  • Tutti sappiamo parlare di sessualità: adulti significativi e relazioni di aiuto
  • La scelta del metodo narrativo del prof. Fabio Veglia.
  • Contenuti e stili della proposta morale
  • Verifica del lavoro svolto e della recezione della proposta educativa Per la Diocesi di Como e per l’Équipe 0-25Mons. Italo Mazzoni, Vicario episcopale per la pastorale

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