esperienze

Gorizia

Il cortile dei gentili

Incontro e confronto tra credenti di varie fedi, atei, agnostici e persone in ricerca

Il progetto, ispirato al Cortile dei Gentili di Assisi, è nato dall’esigenza di trovare una via di dialogo con gli atei, gli agnostici e i dubbiosi; c’era il desiderio di conoscere meglio un modo di pensare diverso da quello cristiano e di far conoscere la fede cristiana attraverso la testimonianza sincera e diretta. Il fine non è la conversione dei non credenti, ma la conoscenza reciproca. All’insegna del rispetto per le rispettive idee, senza prevaricazione, frecciate cattive, sarcasmo e prese in giro. Tutto parte dall’ascolto e dall’accoglienza reciproca, pur nella diversità (a volte totale).

Il Cortile dei Gentili è cominciato il 4 settembre 2012; all’inizio solo come gruppo online su Facebook (con impostazione “segreto” per proteggere le rispettive confidenze), poi anche come Cortile “reale” in un luogo neutrale, al di fuori della Parrocchia (due volte in un bar e le altre tre volte in un salone da parrucchiera).

Ad ogni incontro sono venute circa una decina di persone, mentre su Facebook sono in 40.

I membri del Cortile sono in prevalenza di Gorizia e dintorni, ma non tutti, c’è qualcuno proveniente da altre zone d’Italia.

I “Gentili” sono persone di varia età, dai trent’anni ai sessanta, con una prevalenza di quarantenni; la maggioranza sono credenti cristiani (praticanti e non), alcuni sono in ricerca, altri sono atei.

Campo di intervento

Dialogo, testimonianza e fratellanza

Soggetti coinvolti nell’iniziativa

Laici, sacerdoti, parrocchia

Soggetti destinatari

Laici

Finalità dell’iniziativa

Dialogo e conoscenza reciproca

Strumenti

Facebook e incontri reali

Frutti sul territorio

Apertura dello sguardo da parte dei credenti verso il mondo degli atei, degli agnostici e dei dubbiosi; e interesse di questi verso il mondo dei credenti. 

Eventuali difficoltà e criticità incontrate

All’inizio è stato molto difficile trovare una linea di dialogo fra i membri del gruppo, perché gli atei non volevano in nessun modo che i credenti provassero ad evangelizzarli e convertirli a forza (cosa che comunque non era nelle loro intenzioni); inoltre il linguaggio usato dai credenti era incomprensibile per i non credenti e facilmente fraintendibile e questo ha creato molti problemi; ogni schieramento difendeva le proprie posizioni a spada tratta.

Eventuali proposte per superare il nodo problematico

Poi, nascendo fra tutti i membri del gruppo dei legami di conoscenza e di amicizia, si sono venuti incontro: il linguaggio dei credenti si è modificato, semplificato, modernizzato e gli atei hanno capito che non si voleva convertire nessuno, ma solo offrire una testimonianza e comprendere sinceramente il loro punto di vista. Questo ha fatto in modo che tutti deponessero le armi.

Inoltre, solo su Facebook (perché viene più facile la confidenza), si è allargata la sfera degli argomenti: dalla religiosità alla spiritualità e poi all’interiorità, alle proprie esperienze personali; ci si confronta sulla vita, sui sentimenti, sulle emozioni… si va a fondo in sé stessi, si cerca di conoscersi meglio, di sondare il proprio “Io” in tutte le sfaccettature, partendo da ciò che si ha in comune (le emozioni, i sentimenti, le esperienze di sofferenza e di gioia): il cuore è lo stesso. E, mettendo a confronto le risposte, lo si capisce benissimo.

Riflessioni conclusive

Il dialogo con gli atei, gli agnostici e i dubbiosi non solo è possibile ma è necessario; si devono abbattere certi pregiudizi e preconcetti esistenti in ognuno degli schieramenti; si deve trovare una strada per dialogare e lavorare assieme. Ciò è possibile partendo dalla conoscenza reciproca, attraverso l’accoglienza, il rispetto e l’ascolto sincero. Con pazienza e buona volontà. Sono molte, è vero, le cose che dividono, ma ancora di più quelle che uniscono.

Prospettive

Allargare sempre di più il gruppo che si è formato, per permettere ad ancora più persone di far conoscere liberamente il proprio pensiero e/o la propria fede; creare un ambiente di pace e dialogo fra persone che spesso si scontrano con odio e violenza; realizzare una vera fratellanza e quella nuova umanità che tutti sognano.

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