L’arte sacra per l’evangelizzazione
Rinascita Cristiana
L’esperienza, intitolata “L’arte sacra strumento di evangelizzazione”, si è articolata in due momenti:
17 marzo 2010, Piacenza, Collegio Alberoni
Titolo: “Ecce Homo” di Antonello da Messina – La passione che ci interroga
Relatore: Prof. don Luigi Bavagnoli, Professore di Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Piacenza
20 maggio 2011, Piacenza, cappella ducale di Palazzo Farnese
Titolo: “Madonna adorante il figlio alla presenza di san Giovannino” di Sandro Botticelli – La rappresentazione della perfezione
Relatori: dott. ssa Antonella Gigli, Direttore dei Musei Civici di Palazzo Farnese, prof. don Luigi Bavagnoli, Professore di Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Piacenza
La lettura stilistica e teologica di queste celebri opere d’arte conservate presso i Musei piacentini ha accompagnato, spiegato, commentato e dato solennità al momento centrale dell’anno liturgico, la Passione di Cristo, e alla devozione mariana, così radicata presso il nostro popolo e spesso molto diffusa anche tra i “tiepidi” e i “lontani”.
Sono stati conseguiti questi obiettivi:
• sono stati stimolati la conoscenza e l’amore per Piacenza e per le sue tante bellezze artistiche e quindi il desiderio di impegnarsi per conservarle e valorizzarle,
• è stato promosso nella cittadinanza il senso di appartenenza,
• sono state offerte ai piacentini occasioni per riscoprire le proprie radici e di definire così la propria identità,
• sono stati diffusi, attraverso la contemplazione e il godimento dell’opera d’arte, il senso e il piacere dell’ordine, dell’armonia e, per estensione, della legalità,
• è stata realizzata una esperienza di condivisione di interessi e di valori,
• si sono condivise relazioni generose, improntate all’ottimismo,
• è stata sviluppata la capacità di stupirsi di fronte al Bello e di lasciarsene conquistare, trasformare,
• ci si è lasciati interpellare dal messaggio spirituale ed educativo dell’opera d’arte religiosa
Sinteticamente:
ci si è confrontati con una esplicita proposta esistenziale: la visione cristiana dell’uomo
Destinatari: Tutti i Piacentini desiderosi di approfondire la conoscenza di opere d’arte che costituiscono dei capisaldi del nostro ricco patrimonio artistico e che sono capaci di parlare all’intelligenza e al cuore di coloro che le contemplano.
Pubblicizzazione: Stampa locale, volantinaggio presso scuole e chiese.
Presenze: Il numero dei partecipanti è risultato superiore alle aspettative, tanto che in entrambi i casi è stato necessario spostarsi in locali più vasti.
Risultati:
• L’esperienza, incentrata sul rapporto con Dio come condizione per diventare pienamente uomini, ha costituito uno straordinario strumento di riflessione e di meditazione per i credenti ed una provocazione per i “gentili”.
• Tutti sono stati stimolati a confrontare il loro stile di vita con la proposta di Cristo e la figura di Maria.
• L’iniziativa ha rappresentato un modello significativo sul piano culturale ed educativo, tanto che è stata utilizzata in seguito da altri soggetti impegnati nella formazione.
Risonanze dei presenti:
• Sento intimamente, visceralmente la sofferenza di Cristo: il dolore degli innocenti…
• Capisco meglio il dramma della solitudine di Gesù che si sente abbandonato dai suoi discepoli, ma anche e soprattutto dal Padre (Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?); la mia solitudine ne viene illuminata
• Grande è la fede di Cristo nel Padre (Nelle tue mani consegno il mio spirito): voglio far mio quel fiducioso abbandono
• Come posso non corrispondere all’amore di Colui che muore per me?
• L’uomo della croce è davvero il compagno di vita di chi soffre
• Penso con dolore a tutte le volte che non mi sono assunto le mie responsabilità
• È un nuovo modello di uomo che viene proposto: mi piace perché me lo sento vicino nelle mie necessità
«La Bellezza educherà il mondo» (papa Francesco)
«Il mondo sarà salvato dalla Bellezza» (Dostoevskij)
La Bellezza di cui parlano papa Francesco e Dostoevskij è quella che produce l’uomo quando realizza qualcosa di creativo, di generativo. È quella Bellezza che solo l’arte esprime.
Perché la Bellezza salverà il mondo?
Perché per il Papa, così come per il grande scrittore russo, la Bellezza non è un discorso, ma un fatto e i giovani, ma anche gli adulti, non vogliono discorsi, ma fatti.
Si può educare al bene attraverso la bellezza di un’opera d’arte che può aiutarci ad andare oltre i limiti dello spazio e del tempo, oltre le logiche della mera funzionalità e strumentalità delle cose, per proiettarci in un contesto idoneo ad avvicinarci ad un ordine metafisico della nostra vita.