esperienze

Tivoli

Casa per studenti “Giovanni Paolo II”

Riavvicinare i giovani alla fede con la cultura dell'umano

All’arrivo in Diocesi del Vescovo S.E. Mons. Mauro Parmeggiani, nell’ottobre 2008, egli si rese conto dei tanti studenti di scuola superiore gravitanti per la città di Tivoli e come ben pochi frequentassero, invece, le parrocchie della città e dei paesi circostanti. Ha quindi eretto l’Ufficio diocesano per la pastorale studentesca e ha nominato un nuovo direttore dell’Ufficio Scuola nella persona del Prof. Mirko Campoli, Docente di Irc presso l’istituto per ragionieri e geometri, Vicepreside del medesimo, laico stimato e conosciuto nell’ambiente scolastico diocesano e come educatore di Azione Cattolica. Il Vescovo ha quindi messo a disposizione di una piccola equipe fatta da un sacerdote, alcuni insegnanti e alcuni giovani universitari una casa, già residenza di alcune religiose che l’hanno lasciata per scarsità di vocazioni, presso la Curia Vescovile dedicandola a “Giovanni Paolo II”. Dal 2011, periodicamente, durante l’anno scolastico vengono proposte a varie classi di studenti delle esperienze di “convivenza” dove mentre continuano regolarmente a frequentare la scuola viene loro proposta una esperienza di vita comune, condivisione del loro vissuto, viene fatta la proposta della preghiera. Ogni giornata è scandita da una esperienza di carità, di lettura del proprio io, di fede e preghiera, di attenzione agli altri. Non manca settimanalmente un incontro con il Vescovo ed altri con figure significative a seconda della tematica trattata. Ai partecipanti vengono poi proposte altre settimane. Si è creata così una vera e propria comunità giovanile studentesca dove i giovani vengono ascoltati e accolti e ricevono una immagine di Chiesa accogliente che spesso non trovano nelle loro parrocchie.

Campo di intervento

È quello della trasmissione della fede, la cura educativa, il dialogo ed il sostegno reciproco, la fratellanza.

Soggetti coinvolti

Nell’iniziativa: sono coinvolti il Vescovo, alcuni sacerdoti (al primo sacerdote si sono uniti alcuni preti giovani ordinati in questi anni), alcuni docenti di Irc o altre materie, giovani educatori e giovani studenti già passati per l’esperienza, alcune famiglie, due vedove.

Soggetti destinatari, finalità dell’iniziativa, strumenti

Sono già state descritte nella storia dell’esperienza. Soggetti destinatari sono i giovani studenti di scuola superiore. La finalità è quella di riavvicinarli alla fede tramite la cura dell’umano. Gli strumenti sono tutti a carico della Diocesi che mantiene la struttura e sostiene le spese per le schede, i video, il sostentamento dei fruitori dell’iniziativa.

Frutti sul territorio

Si è creata una maggiore attenzione al mondo della scuola da parte dell’intera Diocesi, molti giovani sono diventati amici reali (e non virtuali) al di fuori della scuola e stanno mettendosi generosamente a disposizione per un’opera di nuova evangelizzazione. Gli altri due centri della Diocesi con un forte insediamento scolastico (Guidonia e Subiaco) chiedono insistentemente che si aprano iniziative analoghe anche in loco. L’iniziativa ha dato credibilità alla Comunità ecclesiale presso tutte le scuole della Diocesi dove il Vescovo non trova difficoltà ad entrare e dove si sono proposte altre iniziative di evangelizzazione (es. Missione Giovani, Festival della Bibbia al quale hanno partecipato 3000 soggetti tra singoli, gruppi e classi scolastiche).

Eventuali difficoltà e criticità incontrate

Una iniziale diffidenza da parte dei sacerdoti e delle famiglie ad affidare i loro figli minorenni alla Chiesa. Una iniziale diffidenza era riscontrata anche da parte di alcuni insegnanti di Irc e di altre materie per una certa subalternità culturale che i nostri insegnanti di Irc o anche di altre materie hanno verso una cultura laica che pervade la scuola. Una certa difficoltà era stata posta anche dal punto di vista economico: dedicare uno spazio per i giovani non faceva entrare un affitto alla diocesi…

Eventuali proposte per superare il nodo problematico

I nodi problematici sono stati superati aprendo le porte a tutti, rispettando i campi di azione e distinguendo l’esperienza dall’attività scolastica, proponendo l’iniziativa a chi desidera parteciparla.

Riflessioni conclusive e prospettive

Tutti oggi, in Diocesi, la ritengono una delle iniziative a favore dei giovani più significative. Occorrerebbero mezzi economici e personale qualificato per moltiplicarla ma la passione è tanta e chi si sta giocando nell’esperienza desidera continuare con profonda convinzione. Si sono chiesti alla Regione Lazio, in questi ultimi due anni, contributi derivanti dalla apposita legge regionale per gli Oratori essendo l’attività ivi svolta assimilabile a quella di un Oratorio.

 

 

 

 

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