esperienze

Movimento dei Focolari

Legalità, dialogo, educazione

Movimento dei Focolari

Rispondendo alla richiesta dell’Invito al Convegno di Firenze 2015 il Movimento dei focolari ha invitato tutti i suoi membri in Italia a mettere in comunione la loro esperienza nelle diocesi e nelle parrocchie, mettendo in luce il servizio, che a vario titolo offrono nella quotidianità e nella eccezionalità delle situazioni, alla Chiesa ed all’umanità, di cui vogliono essere localmente parte viva ed animatrice dei valori evangelici nella condivisione di gioie e dolori e nella costante ricerca di rispondere alle esigenze che nei vari contesti si rendono espliciti.

Molti si sono adoperati ad offrire tali contributi che risulteranno all’interno delle esperienze di alcune diocesi e parrocchie.

Nel contesto delle esperienze locali è significativa la presenza e l’impegno quotidiano di molti nel territorio siciliano attenti all’emergenza “sbarchi”, con un servizio a vari livelli, compreso quello legale, per accogliere i rifugiati e gli immigrati. Un servizio che si caratterizza come impegno personale e comunitario e come collaborazione con molte altre forze ecclesiali e sociali.

Nel contesto del territorio limitrofo a Firenze  in particolare è nostra intenzione offrire una collaborazione alla diocesi di Firenze ed all’evento del Convegno della Chiesa Italiana presentando l’esperienza della Cittadella del Movimento che abbiamo a Loppiano, Incisa Valdarno,  ed in essa  del Polo Lionello, come attuazione dell’Economia di comunione,  e dell’Istituto Universitario Sophia, in cui convergono studenti per master e dottorati da varie parti del mondo e che mette in atto una propria metodologia di ricerca e di didattica universitaria che privilegia la relazione interpersonale ed il dialogo.

Ritenendo utile offrire qualche esperienza che abbia un respiro di carattere nazionale e pensando a tre ambiti che ci interrogano oggi in modo specialissimo ci sembra opportuno proporre tre percorsi, entro cui sono maturate già e vanno trovando un loro sviluppo delle esperienze in cui si esplica la dimensione sociale del carisma dell’unità.  Sono percorsi di lavoro su alcune emergenze, segnalate sia dalla Chiesa che dai territori dove il Movimento è più diffuso, su cui ci si è particolarmente concentrati:

  1. Legalità
  2. Immigrazione e dialogo interreligioso
  3. Emergenza educativa 

Dell’esperienze maturate in rete in molte e diverse parti del paese indichiamo sinteticamente alcuni elementi più significativi, da esplicitare poi nel caso interessino per una presentazione più o meno articolata e particolareggiata.

  1. Legalità

La questione della legalità ha interrogato in questi ultimi anni la coscienza civile e religiosa di molti e dal monitoraggio delle iniziative di singoli e di gruppi del Movimento, già in atto in molte regioni italiane  è nato il progetto di dar vita a delle azioni e a dei percorsi formativi di carattere nazionale in partnership con altre associazioni laiche o ecclesiali già impegnate in questo ambito.

Particolarmente indirizzata ai giovani è stato il progetto attuato a Caserta nell’estate 2013 con circa 500 partecipanti. La scelta si è indirizzata verso una delle periferie più sofferenti per l’emergenza rifiuti e la presenza della criminalità. Il progetto, articolato in cinque giorni, ha visto campi di lavoro mattutini nel casertano e nella cosiddetta Terra dei Fuochi, e nel pomeriggio la testimonianza di esperti, imprenditori, sacerdoti e laici. Le serate erano articolate con feste di piazza o tornei sportivi che valorizzassero i talenti e le tradizioni locali. Interessante il metodo utilizzato: un comitato di giovani lombardi, siciliani, campani ha coinvolto nella realizzazione di parti del programma anche rappresentati di altre regioni italiane (che si considerano immuni dal fenomeno criminale) spingendoli ad approfondire le problematiche dei territori e ad individuare testimoni credibili con cui realizzare un confronto pubblico. Importante il coinvolgimento di associazioni ed enti già operanti sul territorio casertano come Libera, Fare Ambiente, Legambiente, o parrocchie. I giovani hanno lavorato per i giovani, assieme agli adulti creando una sinergia tra generazioni, spesso invocata sul piano teorico e che nella prassi ha avuto la migliore concretizzazione.

“Testimoni credibili nell’amare la propria terra insieme” è stato poi il liet motiv che ha portato a replicare quest’esperienza in varie regioni italiane, con le sfumature tipiche di ciascun territorio, con appuntamenti piccoli e grandi, scambi di esperienze, incontri con magistrati e imprenditori che nella fede trovano una strada di impegno e testimonianza coraggiosa. L’interrogativo su cosa farebbe Gesù oggi per amare questa città, questa comunità, questa scuola, quest’azienda, queste ferite inferte dal male, ha accompagnato queste attività consapevoli che  la giustizia evangelica è una via per far incontrare un Dio vivo agli uomini e ai giovani del nostro tempo. Queste esperienze sono state spesso accompagnate da conversioni, ritorni alla fede e ai sacramenti, per la scoperta di un Vangelo vissuto e testimoniato.

Nell’estate 2014, l’emergenza sbarchi ha portato ad ideare un’esperienza simile a servizio delle centinaia di bambini non accompagnati giunti in Sicilia.

Si è preso coscienza che superare le difficoltà  ed il rischio della frammentarietà di queste iniziative è possibile solo  con una decisa collaborazione tra le varie forze positive in gioco  con una progettualità comune e con il mantenere alta la stima per quanto Dio suscita in campo laico o religioso, valorizzando le diverse modalità di espressione dell’impegno.

È con questo spirito che il Movimento ha accompagnato la campagna nazionale contro le slot machine, denominata Slot mob. Affiancando le esperienze e le associazioni già operanti contro un’economia che specula sulle tragedie e sul disagio della gente, alcuni esponenti dei Focolari (docenti universitari, presidenti di associazioni antiracket e antiusura, avvocati, giornalisti, gestori di locali pubblici) hanno sollecitato un percorso comune per far crescere la consapevolezza della società civile e che impegni i rappresentanti politici nell’ideare leggi di tutela e di condanna per gli speculatori.  La campagna ha sottolineato il valore delle virtù di chi fa scelte, magari contrarie al portafoglio, ma indirizzate al bene delle persone, siano clienti di bar o operai obiettori. Quest’azione congiunta ha inciso anche sulle scelte legislative: vari comuni hanno ideato regolamenti per impedire il proliferare di slot e premiare gli esercenti che hanno rinunciato a guadagni facili ed ha bloccato una legge nazionale che avrebbe favorito le concessionarie di slot, sponsorizzate anche da società a partecipazione statale. Una azione che è nata dalla scoperta della presenza di Gesù in questi fratelli disagiati e dal Suo amore per l’umanità. 

  1. Immigrazione e dialogo interreligioso

Nel contesto di una società multiculturale e multireligiosa quale sta divenendo sempre più quella italiana la domanda di accoglienza e di dialogo e integrazione che proviene dalla presenza tra noi di una sempre più grande comunità islamica ha interrogato la nostra coscienza di cristiani ed ha portato così nel corso degli anni il Movimento dei Focolari a stabilire tra cristiani e musulmani un crescendo di rapporti di fraternità e di eventi in molte regioni del territorio nazionale. Un dialogo che ha preso vita da rapporti autentici di stima e rispetto reciproci, dal mettere in pratica nella quotidianità la “regola d’oro” – “fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”–  e che si è cementato con innumerevoli occasioni per condividere momenti di gioia e di dolore : inviti a cena reciproci, passeggiate con le famiglie, gite per conoscere insieme città d’arte e luoghi paesaggistici,  momenti di riflessione spirituale nel rispetto reciproco, e anche superamento di difficoltà oggettive sul piano culturale. Occasioni per aiutarci reciprocamente a superare momenti di  difficoltà e di dolore : malattie, perdita di familiari, ricerca del lavoro, della casa. Poi lo stupore di sperimentare che l’altro, il diverso, produce sempre e in tutti un valore aggiunto.

Nel tempo è maturato il bisogno di ritrovarsi in piccoli e grandi incontri nello spirito della “fratellanza universale”. Eventi guardati con interesse dalle istituzioni civili e religiose locali, che hanno riconosciuto in questo agire una metodologia efficace e nuova, in grado di suscitare e diffondere al largo una mentalità  orientata alla fraternità,  all’accoglienza  e al bene comune.

Dalle iniziative sviluppatesi nelle varie città italiane è maturata l’esigenza di organizzare un evento a Loppiano (FI) nel 2010  dal titolo “Percorsi comuni di fraternitàcristiani e musulmani in dialogo”, con oltre 600 persone, con la presenza di personalità del mondo civile e numerosi Imam che, toccati profondamente dal clima di intensa fraternità, hanno visto in questa strada, illuminata dal carisma dell’unità, un percorso dove potersi incontrare per concorrere a realizzare una società riconciliata dall’amore. Primo tema trattato è stato  quello della famiglia, un terreno fertile non solo per riconoscere i valori portanti della famiglia in entrambe le Fedi, ma anche per cementare in profondità i rapporto reciproci.

Negli anni 2012/13 si sono moltiplicati su tutto il territorio nazionale eventi piccoli e grandi, che,  al di là del diverso contesto (Lombardia, Triveneto, Emilia, Toscana, Abruzzo, Lazio, Sicilia)   hanno prodotto gli stessi effetti e suscitato un dialogo della vita tra famiglie musulmane e cristiane. Alla fine del 2012 per il nord Italia, al Pala Congressi di Brescia, ha preso vita un rilevante evento con 1300 persone, numerose personalità civili e religiose, e  grande rilievo dei media. Il tema famiglia, sostanziato da significative testimonianze di famiglie musulmane e cristiane, da riflessioni di approfondimento, ha suscitato grande interesse nei presenti di entrambe le Fedi. In Sicilia, a Catania, a seguito di momenti calorosi di conoscenza  reciproca tra famiglie musulmane e cristiane  e di iniziative di solidarietà in favore dei numerosi rifugiati il 14 Aprile 2013, si è svolto un importante evento  presso il Centro Fieristico  Le Ciminiere, con oltre 500 partecipanti, presenti autorità civili e religiose: l’Imam, il Presidente della comunità islamica siciliana, l’Arcivescovo di Catania e il Magnifico Rettore dell’Università.

È alla sua XV° edizione il Concorso letterario “Diversi… ma uno” di Teramo, proposto da una associazione culturale locale “Il Raggio”, dal Movimento e dalla Comunità Islamica Abruzzese, ai giovani, agli stranieri, ai detenuti della Casa Circondariale di Teramo e, a livello nazionale, ai poeti over 18. Il concorso si propone di sensibilizzare alla scoperta della diversità e si articola in cinque sezioni in cui concorrono opere letterarie, poetiche, fotografiche e video. 

  1. Emergenza educativa

La dimensione dell’educazione e della formazione ha sempre avuto una importanza prioritaria nelle scelte e nella prassi del Movimento. In sintonia con le indicazioni della Chiesa Italiana per il decennio dell’emergenza educativa, in questi ultimi anni il Movimento dei Focolari, a livello internazionale e nazionale, in ambito educativo si è mosso su due fronti:

– la promozione di Convegni, occasioni di approfondimento, seminari interdisciplinari, sulle tematiche educative. Non ultima il Meeting “Learning Fraternity” tenutosi a Castelgandolfo nel settembre del 2013, con l’obiettivo di declinare la categoria della Fraternità, così come scaturisce dal Vangelo, nella fondazione di un nuovo paradigma pedagogico, condividendo buone prassi e iniziative presenti in contesti culturali assai diversi. A livello nazionale, in modo più continuativo, la riflessione è portata avanti dai membri della commissione di EDU Educazione e Unità in collaborazione con vari istituti universitari attorno alle domande riguardo l’educare in un’epoca caratterizzata da sempre crescenti squilibri, da estremismi religiosi, da una crisi sociale, economica e culturale, con conseguente incertezza per il futuro delle nuove generazioni; e all’educare in contesti che sembrano aver perso ogni speranza al punto di parlare di ineducabilità della persona.

– la messa in rete a livello nazionale di esperienze che cercano di rispondere al disagio socioculturale a livello “macro”, facendosi direttamente carico del disagio che si presenta a livello “micro”, nella singolarità del vissuto quotidiano e dei singoli percorsi educativi. Buone prassi messe in atto in vari territori del nostro Paese, dal quartiere Brancaccio di Palermo a Teramo, da Trento, dove da anni è attivo il Progetto “Trento città della Pace” che coinvolge decine di scuole di ogni ordine e grado, genitori e Amministratori; a Romano di Lombardia (BG) dove un progetto di educazione interculturale coinvolge centinaia di persone; dalla “Rete Progetto Pace” presente nel Triveneto, Puglia, Toscana; agli innumerevoli corsi di Educazione al pro-sociale tenutisi in numerose città e Regioni italiane; dalle attività di SportMeet in Abruzzo, ai Progetti “Coloriamo la Città” sostenuti dai preadolescenti e adolescenti di moltissime città italiane. Caratteristica comune alle varie iniziative è la metodologia di lavoro che vede coinvolti genitori, insegnanti, bambini, giovani, ragazzi, comunità locali, amministratori, aggregazioni diverse nella ricerca di tutte le possibili sinergie educative allo scopo di promuovere la crescita e la tutela delle nuove generazioni e la trasmissione di valori umani e cristiani.

Queste le linee essenziali del contributo del Movimento dei Focolari che offriamo nella consapevolezza che solo in una comunione viva ed effettiva all’interno della comunità cristiana in Italia potrà fiorire in ognuno una maggiore coscienza della presenza e della incidenza dei cristiani nel tessuto del nostro paese, si potrà trovare la forza e la luce per intraprendere ulteriori nuove vie per andare verso le esigenze delle persone che ci circondano ed annunciare, con la testimonianza del nostro amore, l’amore di Dio.