Istituto per l'Educazione alla Sessualità e alla Fertilità (INER)
Percorso di formazione all’affettività e alla sessualità
Centri per la Regolazione Naturale della Fertilità
Come è possibile che l’amore, parola che richiama spontaneità ed imprevedibilità, debba essere “educato”, “imparato”? È possibile ed anzi, è necessario. Che la capacità di amare pienamente non ci sia data in dotazione alla nascita, lo può comprendere ogni persona onesta con sé stessa, riconoscendo che la bellezza e la gioia di ogni relazione affettiva è sempre insidiata da difficoltà, che richiedono di essere affrontate e superate, in un cammino di crescita mai esaurito e sempre nuovo. E, di più, è l’amore stesso che per essere custodito, mantenuto in vita, esige – quale realtà viva, vitale e vivificante – di venire ordinato. È da questa consapevolezza che scaturiscono i percorsi di educazione dell’affettività e della sessualità rivolti ai giovani proposti da INER Italia e INER Verona e, pur con peculiarità proprie, da tutte le associazioni aderenti alla Confederazione Italiana dei Centri per la Regolazione Naturale della Fertilità.
Il cuore di tali percorsi è ispirato dal valore fondamentale che i metodi naturali sanno veicolare, ossia la natura inscindibilmente unitiva e procreativa della sessualità, con l’attenzione costante di non sovrapporre indebitamente la fecondità alla fertilità fino a soffocare la prima nella seconda. In tal senso l’aspetto valoriale dei metodi naturali diventa chiave di lettura dell’intera sessualità umana e di tutte le questioni e le problematiche che vi sono connesse. In tale direzione gli insegnanti dei metodi naturali non sono riducibili a semplici formatori “tecnici”, perché i metodi per la regolazione naturale della fertilità sono ben di più di un semplice strumento tecnico: essi implicano uno stile di vita e pertanto gli insegnanti dei metodi naturali sono innanzitutto degli educatori. Questo stile di vita presuppone una visione integrale dell’uomo, per cui il corpo non è un oggetto di cui l’individuo dispone, ma rimanda ad un significato più grande: il corpo esprime la persona stessa. E’ da questa visione globale dell’uomo che scaturisce una comprensione piena della sessualità, che è parte costitutiva della persona e non una semplice funzione.
Per questo nell’organizzazione dei percorsi sopra menzionati, pur valorizzando la testimonianza personale e la competenza professionale dei relatori, si presta attenzione a lavorare sull’affettività a partire dall’affettività e attraverso l’affettività dei giovani che vi partecipano: l’affettività non è solo l’oggetto e la materia da formare ed educare; ma anche lo strumento di una simile formazione ed educazione: si può educare all’affettività solo affettivamente. Durante il cammino formativo è importante coltivare una dimensione di coinvolgimento affettivo attraverso cui accompagnare i giovani alla scoperta della bellezza della sessualità per mezzo del fascino che da essa sgorga; la modalità dell’approccio punta sulla pienezza del dono, che la verità della narrazione cerca di far trasparire. È proprio questa verità raccontata nella sua pienezza che attrae e innamora. E innamora soprattutto coloro che, prima di tutto, sono alla ricerca del senso dell’esistenza, di un valore sul quale giocare la propria felicità e la riuscita della propria vita, di una meta finale a cui orientare con decisione i propri passi.
I percorsi di educazione dell’affettività e della sessualità del progetto “Sesso: ho visto cose…dell’altro mondo” rappresentano una concreta attuazione della proposta formativa ai giovani della Confederazione Italiana dei Centri per la Regolazione Naturale della Fertilità. Il titolo stesso, mentre tenta di essere accattivante, cerca altresì di essere pro-vocatorio, ossia di interpellare e con-vocare i giovani a collocarsi dinanzi la vocazione all’amore a cui ciascun essere umano è chiamato. Sì, perché attraverso la bellezza e verità della sessualità è possibile aprirsi a “cose dell’altro mondo”, ossia scoprire che l’esperienza di Dio si dà anche affettivamente (Dio è amore!). Il vissuto affettivo-sessuale diventa così elemento centrale del discernimento vocazionale.
Di che cosa si parla ai giovani nei sopra citati percorsi di educazione all’affettività ed alla sessualità? Dell’uomo come essere personale; del corpo, sacramento della persona; della sessualità, sua dimensione strutturante; della bellezza di essere maschio o femmina, dalla testa ai piedi; e ancora della vocazione all’amore, che si rivela nel corpo, apre un cammino ed invita a seguirlo; delle tipologie di amore e delle tappe dello sviluppo affettivo; del significato del “mettersi insieme” e del fidanzamento; della castità, il valore di chi osa “volare alto” ; dell’amore coniugale e del matrimonio, che rappresenta il caso serio dell’amore; del ruolo della sessualità nel matrimonio; della fertilità, come dono e responsabilità; della trasmissione della vita, di cui gli sposi sono custodi e interpreti; dei metodi di regolazione naturale della fertilità, per vivere la maternità e la paternità responsabile. In tal modo si rende concreta la proposta di un umanesimo profondamente radicato nell’orizzonte di una visione cristiana dell’uomo e della sua origine creaturale. Senza trascurare i “disordini”: pornografia, ideologia gender, aborto, contraccezione, procreazione medicalmente assistita, venefici frutti delle antropologie della “modernità”.
Campo di intervento
Affettività, sostegno all’unità della persona, cura educativa, custodia del creato
Destinatari
Educatori degli adolescenti e giovani desiderosi di approfondire l’argomento, a partire dai 19 anni.
Relatori
Insegnanti dei metodi naturali nonché esperti nei campi della pedagogia, biologia, medicina, psicologia, filosofia, teologia.
Strumenti
7 incontri serali di 2 ore ciascuno + 1 giornata dalla mattina alla sera + 1 fine-settimana.
Frutti sul territorio
Ad oggi nella diocesi di Verona il corso è stato effettuato in 8 edizioni, che hanno visto la partecipazione di circa 500 giovani; il percorso è stato recentemente esportato in 2 edizioni anche nel vicentino.
Difficoltà incontrate
In sede di pubblicizzazione e organizzazione pratica del percorso è decisivo il contributo degli uffici pastorali (nella fattispecie, per quanto riguarda il percorso “Sesso: ho visto….cose dell’altro mondo”, del Centro di Pastorale Giovanile di Verona, con cui si è stabilita una proficua e fruttuosa collaborazione). Talvolta infatti vi è una qualche diffidenza da parte delle parrocchie a fare un investimento formativo serio sul tema dell’affettività e della sessualità: la paura di parlare con chiarezza e verità alle giovani generazioni su temi tanto delicati quanto importanti per la loro vita e, talvolta, una non piena conoscenza e comprensione, da parte degli stessi educatori dei giovani, del Magistero della Chiesa sono elementi che fungono da ostacolo nell’incontrare i giovani e nell’annunciare loro la bellezza dell’esperienza cristiana dell’amore.
Proposte per sueprare il nodo problematico
Al fine di promuovere i percorsi di educazione all’affettività ed alla sessualità si è valorizzata innanzitutto la testimonianza: sia quella dei giovani che hanno seguito in prima persona tali percorsi (e spesso hanno voluto ri-viverli una seconda volta), sia quella degli educatori adulti e dei sacerdoti, che con umile intelligenza, hanno saputo “rimettersi tra i banchi”, cogliendo l’occasione per approfondire la conoscenza dell’insegnamento evangelico sull’amore e sulla sessualità umana, indispensabile per riaffermare un umanesimo cristiano e riproporlo con rinnovato vigore all’uomo contemporaneo.
Rriflessioni conclusive e prospettive
La proposta dei percorsi di educazione all’affettività ed alla sessualità da parte delle associazioni aderenti alla Confederazione Italiana dei Centri per la Regolazione Naturale della Fertilità vuole essere una risposta alla urgente necessità di far fronte all’emergenza educativa accuratamente ed accoratamente riconosciuta e fatta propria dalla Chiesa italiana al punto tale da mettere il tema dell’educazione al centro degli Orientamenti Pastorali per il decennio 2010- 2020. Si legge in tali Orientamenti che “un tratto centrale della crescita (degli adolescenti), che oggi per vari aspetti assume caratteri problematici, è quello dello sviluppo affettivo e sessuale: va affrontato serenamente, ma anche con la massima cura, perché incide profondamente sull’armonia della persona”. E ancora: “È urgente accompagnare i giovani nella scoperta della loro vocazione con una proposta che sappia presentare e motivare la bellezza dell’insegnamento evangelico sull’amore e sulla sessualità umana, contrastando il diffuso analfabetismo affettivo”.
Attualmente, al fine di rispondere alla richiesta dei giovani partecipanti, è in fase di progettazione una seconda tappa – “avanzata” – del percorso “Sesso: ho visto…..cose dell’altro mondo”. L’auspicio è che i percorsi di formazione all’affettività ed alla sessualità possano diventare propedeutici agli itinerari di preparazione al matrimonio, preparando un terreno fertile nel quale la buona novella del matrimonio cristiano possa essere accolta nella sua pienezza e diventare cammino di santità.
» email: segreteria.cic@fecunditas.it
» Sito web: www.confederazionemetodinaturali.it
