interventi

La meditazione di p. Giulio Michelini

La terza giornata del Convegno ecclesiale è iniziata con la meditazione del frate minore Giulio Michelini, docente di Nuovo Testamento presso l’Istituto teologico di Assisi, che ha approfondito per i delegati il «Quarto canto del Servo del Signore», contenuto nel libro del profeta Isaia. Un testo che, ha spiegato Michelini, non è affatto estraneo alla riflessione di questi giorni. «I discepoli del Servo Gesù – spiega il predicatore – non parlano solo della sua esaltazione e della sua gloria, ma anche della prova del dolore e della morte. Questo spazio di annuncio e di servizio rimane abbondantemente aperto anche per la nostra Chiesa, che infatti si caratterizza, in questo Paese per un’azione importante verso tutti i tipi di sofferenza e di povertà». La missione, dunque, può avere come punto di partenza le fragilità dell’uomo. «Gesù ha scelto ciò che in apparenza è disumanizzante, il dolore, ma che invece ci rende tutti uguali, tutti umani, come occasione per avvicinarsi agli altri uomini». E qui il legame anche con il discorso di Francesco e il tenore del lavoro dei delegati: «Se il Papa ci ha ribadito ieri che preferisce una Chiesa accidentata, ferita e sporca, questo per noi è accettabile solo se crediamo fino in fondo che Gesù abbia vissuto una esistenza accidentata, ferita e sporca». (M.Ias.)

da Avvenire, 12 novembre 2015

pdf icon» La meditazione di p. Giulio Michelini

Lascia un commento

You must be logged in to post a comment.