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Nuovi Stili di Vita

Stile quotidiano

Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita

Continuamente nella storia il Signore raduna la Chiesa come suo popolo, tramite la Parola che ci sprona alla custodia del Creato (cfr. Omelia di Papa Francesco, 19 marzo 2013), per essere nel mondo fermento del Regno di Dio. Come Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita stiamo cercando di vivere questa chiamata, mediante la comunione evangelica e condividendo una realtà nuova che sta crescendo dal basso e che sta generando un nuovo modo di essere Chiesa oggi, come popolo di Dio nel mondo.

Siamo motivati dalla testimonianza della prima comunità cristiana (Atti 2 e 4); dalla forza del profetismo che ci chiama a “sradicare e demolire per edificare e piantare” (cfr. Geremia 1,10); dalla certezza della presenza del Regno di Dio in mezzo a noi.

La Rete è vivere concretamente e quotidianamente la comunione tra diverse realtà diocesane, è rendere viva la dimensione evangelica della condivisione.

Come Rete condividiamo esperienze, iniziative, saperi, e ricerchiamo insieme nuove piste pastorali, percorsi che conducano  a quei nuovi stili di vita, alla cui necessità richiama papa Benedetto XVI nell’Enciclica Caritas in Veritate (51).

Il nuovo umanesimo che tanto stiamo cercando come chiese e come società civile non potrà che passare attraverso una revisione degli stili di vita. Gesù Cristo chiama alla conversione: non si tratta di riconsiderare o questa o quella parte della mia vita, ma piuttosto di cambiare i modi di pensare, di valutare, di agire, di interagire. Gesù chiamandoci alla conversione ci invita ad un cambiamento di tutto il nostro stile di vita. Concretamente, i segni dei tempi oggi ci chiamano a superare una visione consumistica della vita in cui tutto è ridotto a merce, la natura e i suoi beni ed addirittura gli esseri umani; riscoprendo la gratitudine per il dono della vita e imparando a vivere la gratuità. Il nostro impegno nelle questioni sociali ed ecologiche parte da questa convinzione forte di dover lasciare spazio alla grazia del Signore testimoniandola nella nostra vita.

Come Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita viviamo una conversione che inizia nel piccolo, secondo la logica evangelica del Regno di Dio: “A che cosa somiglia il regno di Dio, a che cosa dirò che è simile? È simile a un granello di senape, che, preso e gettato da un uomo nel suo orto, crebbe ed è divenuto un albero, e gli uccelli del cielo si sono posati sui suoi rami” (Lc 13,18-19).  La conversione diventa concreta partendo dalla revisione del proprio rapporto con i beni (cfr. Lc 12,15),  questa consente una revisione delle relazioni che liberate dal dominio del mercato, possono orientarsi a criteri di Giustizia.

Allora, cerchiamo di comunicare e di condividere ciò che cresce e si diffonde dal basso, esaltando insieme al Cantico del Magnificat, l’impegno e la volontà dei piccoli, i quali diventano i messaggeri del Vangelo: la lieta notizia propagata mediante il cambiamento e la bellezza di una “vita in abbondanza”. Ci impegniamo a testimoniare quella dimensione profetica che è annunciare il nuovo che avanza e che cresce mediante la forza dello Spirito Santo.

Papa Francesco nella sua esortazione apostolica Evangelii Gaudium ci chiede di uscire (EG 20), di essere una Chiesa aperta. Ci ammonisce a superare tutte quelle nostre realtà ecclesiali che appaiono a volte chiuse in stesse (EG 27), preoccupate di amministrare una pastorale sacramentaria, diventando dei distributori di sacramenti e agenzie di viaggi, oppure incapaci di disincrostarsi da un cattolicesimo che rende difficile ritrovare la freschezza e la genuinità del cristianesimo.

L’impegno per nuovi stili di vita, come concreta forma di apertura e di testimonianza delle nostra fede in Cristo, ancora trova tanta difficoltà a diffondersi, sia nelle parrocchie che nelle diocesi, come pure nelle altre istituzioni fino alle associazioni e ai movimenti ecclesiali.

Il rinnovamento di un umanesimo cristiano oggi passa attraverso l’apertura delle comunità cristiane per quella dimensione di gratuità e di condivisione che ci permette di riscoprire la ricchezza delle relazioni veramente umane e di abbandonare una prassi ecclesiale così spesso centrata solo sull’amministrazione dei sacramenti.

La Chiesa si apre quando riesce a mettere al primo posto l’ascolto del gemito della Creazione (ambiente e persone) violentata dal consumismo e riesce a sentirlo, alla luce della Parola, come chiamata da parte di Dio. Su tutti i livelli la Chiesa di Cristo è chiamata a cooperare e a fare rete anche con la società civile organizzata che porta avanti con impegno, coerenza e serietà le istanze legate alla tutela ambientale, alla cura della persona, all’educazione alla mondialità.

Come Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita, quale frutto della nostra testimonianza, proponiamo al popolo di Dio che è la Chiesa italiana riunita a Firenze alcune vie per riscoprire il cuore del cristianesimo e per riuscire ad incontrare un umanesimo che è profondamente cristiano perché profondamente umano:

  1. favorire le “piccole comunità cristiane”, che si pongono in ascolto della Parola, aperte al mondo e alla vita quotidiana, come fermento della Chiesa locale (At 2, 44-47);
  2. promuovere esperienze che aiutino a riscoprire la logica del dono e della gratuità per una nuova economia delle relazioni, superando l’attuale visione consumistica (CiV 36); Come discepoli di Gesù proponiamo un cammino di liberazione che necessita di un metodo di revisione dei propri consumi e di una condivisione delle esperienze di cambiamento;
  3. essere presenti nel mondo mediante l’ascolto delle grida della terra e degli inermi (EG 187; 190), e la condivisione dei cammini delle chiese del Sud del mondo, per una conoscenza più approfondita delle ingiustizie strutturali,  da cui dipende la crisi con le sue vittime, generando mancanza di lavoro e varie dipendenze;
  4. denunciare il mercato del sacro (Lc 19, 45-46) e chiedere una gestione economica trasparente nella Chiesa perché sia povera e libera; i nostri pastori con le nostre comunità siano i primi testimoni nella rinuncia a beni materiali superflui. Invitiamo le comunità ad uscire dagli apparati e a condividere con i più poveri e deboli le “ricchezze” della Chiesa cattolica

Riteniamo che queste quattro vie possano aiutare la Chiesa italiana ad incontrare la quotidianità della vita della gente, che diventa la casa, la piazza e anche il tempio per poter generare nuovi stili di vita e anche nuovi stili di Chiesa. Uno stile cristiano che riesca finalmente a recuperare il nesso tra fede e vita, per permettere che dal Vangelo emerga quell’umanità rinnovata, quel nuovo umanesimo al quale Gesù ci chiama. Per cui, i vari luoghi della vita quotidiana del popolo devono diventare i luoghi di evangelizzazione, facendo uscire finalmente il Risorto dalle mura di una Chiesa spesso stanca e rassegnata, per poter condurlo nelle periferie della storia, dove l’umanità grida e aspetta incessantemente la mano tesa del viandante che cammina tra la gente sofferente e disperata, come è accaduto per i discepoli di Emmaus.

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» email: nuovistilidivita@diocesipadova.it

 

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